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Adrian Belew

Adrian Belew
Live at Auditorium F.L.O.G. 4 Aprile 2006
www.adrianbelew.net

Quando si spengono le luci ed Adrian Belew sale sul palco ho il tempo di dare un’occhiata veloce al pubblico che si è riunito per questa serata rock fiorentina: fan dei King Crimson che ascolteranno in silenzio l’intero concerto e giovani universitari stranieri che, al contrario, saranno molto espansivi e calorosi. Due modi di vivere il concerto del chitarrista che nella sua lunga carriera a fianco di nomi illustri come Zappa, Fripp, Bowie e Byrne, è sempre riuscito ad assimilare dai suoi colleghi illustri non perdendo in personalità. Nelle sue canzoni è possibile ritrovare infatti la follia di Frank Zappa nei momenti strumentali, la lucida matematica e spigolosa armonia di Fripp su cui però svetta la fluida melodia del cantato vero elemento distintivo dell’artista. In effetti, nel concerto di stasera sarà proprio la voce la protagonista, riuscendo a stemperare i molti momenti di improvvisazione che risulteranno tanto impeccabili quanto non sempre facili da seguire. Il forte contrasto tra melodia e tessuto sonoro davvero “metallico” rende la musica di Belew quanto di più contemporaneo ed in sintonia – drammatica sintonia – con la vita di tutti i giorni. La sua musica è priva di dinamica ed è dominata da suoni duri e spigolosi, molto più pesanti di tante band heavy metal, su cui, all’improvviso, e per un tempo breve, s’inseriscono le sue melodie, spesso melanconiche, che danno respiro ma mantengono il senso dell’impossibilità di frenare il susseguirsi di note, proprio come, nella vita quotidiana, è sempre più difficile rallentare i ritmi frenetici di vita. Stasera Adrian Belew insieme a Mike Gallaher al basso ed a Mike Hodges alla batteria, ha catturato l’attenzione del pubblico, l’ha messa a dura prova coscientemente e lo ha ripagato con quasi novanta minuti di musica densa e pesante che non ci lascerà tanto facilmente.

Jacopo Meille


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