. Artisti vari – Heartworn highways
Artisti vari – Heartworn highways
(Hacktone records, 2006)

Prima delle etichette, prima che il cosiddetto genere “Americana” o “Alternative Country” trovasse una propria definizione, prima di tutto ciò, c’era “Heartworn Highways”.
Nel 1975 al regista Jim Szalapski venne la voglia e, perché no, il coraggio di farsi un viaggio del profondo sud degli States (ovvero Texas) per documentare con ogni mezzo quella che pareva essere una nuova ondata di musicisti e cantautori profondamente radicati nella cultura locale ma al tempo stesso aperti e sensibili a nuovi linguaggi e a nuovi stili.
Il documentario che ne uscì, “Heartworn highways” appunto, è divenuto un film-cult dopo essere scomparso daolla circolazione quasi in contemporanea con la sua realizzazione.
La ripubblicazione in DVD del film nel 2004 non ha fatto altro che ribadire, ammesso ce ne fosse bisogno, il valore di questo documentario, aumentandone anche gli aspetti sociologici e culturali.
Se nel film era già una libidine guardare, oltre ai selvaggi paesaggi texani, le spontanee jam sessions che intercorrevano tra alcuni dei nostri musicisti preferiti, il piacere non diminuisce certo nell’ascoltare la relativa colonna sonora in CD, che diventa così un dizionario imprescindibile del songwritting texano di metà anni ’70.
Come si può non gioire nell’ascoltare alcune informali esecuzioni di capolavori quali “Pancho & Lefty” da parte di Townes Van Zandt , di “L.A. Freeway” o “Desperados waiting for the train” di Guy Clark?
E non è tutto, perché qui abbiamo anche i primi vagiti musicali di alcuni grandi autori come Steve Earle, John Hiatt e Rodney Crowell che propongono le loro prime composizioni alla “corte” (e , soprattutto, alla tavola) del maestro Clark.
Se c’è un inizio, un punto di partenza per capire l’odierno fenomeno dell’Alternative Country, quello è “Heartworn highways”.

Massimiliano Larocca

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