. Karine Polwart - Scribled in Chalk
Scottish folk Soul Sister

Karine Polwart - Scribled in Chalk
(Spit & Polish)
www.karinepolwart.com

Intense and delicate great second album for Scottish most accomplished singer/songwriter.

Torna la scozzese Karine Polwart, nome nuovo della scena folk locale ma già assurta all’onore delle cronache con un esordio segnalato dalla critica e da BBC2 che la ha spedita diretta fra le nomination del Folk Award 2006. Il secondo album della 26enne, “Scribbled in Chalk” inizia dove era terminato il precedente, con una pastosa miscela di elettroacustico ben guidata dalla voce riconoscibile di Karine.
Proprio la voce, soffusa, a specchio di una personalità mai ingombrante – la Polwart è stata ospite de Il Popolo del Blues nel settembre 2006 – e intensa sono il pregio maggiore della Polwart, cantautrice che professa semplicità e comprensione reciproca.
La musica scozzese si deve tenere stretta Karine e il suo gruppo di lavoro, l’album precedente è stato prodotto con il contributo dello Scotish Arts Council, perché le canzoni di “Scribbled in Chalk” rendono più ricca la vita dell’ascoltatore e staccano prepotentemente dal rumore generale. Bellissimo il brano d’apertura “Holes in the Heart” e subito la successiva “ I’m gonna do it all” ma non c’è mai un momento noioso in un disco che ha il coraggio di guardare a testa alta verso la contemporaneità, alla ricerca di un suono personale.
E’ la voce della Polwart che però unisce gli sforzi del suo team – produce il suo compagno e percussionista dell’ensemble, Matie Foulds – e che nel rispetto di una tradizione tutta britannica, si sa venare di sfumature americane, una influenza che Karen non ha mai negato.
Ci vorrebbero più dischi così e meno editti artistici per tenere in vita il valore delle piccole cose che Karene Polwart con la sua musica sa descrivere e cantare come poche altre artiste della nuova generazione.

Ernesto de Pascale

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