The famous italian jazz piano player and his band between original material, humour & pop songs

Nouvelle éprouve pour le pianiste italien et son musiciens entre houmour, chansons et materiaux originales

Ormai anche il grande pubblico conosce Stefano Bollani. La sua presenza televisiva fissa nel programma di Renzo Arbore nel 2005 ha dato al pianista una vasta visibilità, ribadita anche nella trasmissione domenicale condotta da Serena Dandini. C'è da sottolineare che il Bollani televisivo non è solo il jazzista che gli appassionati conoscono bene, piuttosto ha tirato fuori, grazie alla sua simpatia innata, la sua vocazione da umorista, imitatore e showman. Per questo quando ci troviamo di fronte a un album per un'etichetta (la francese Label Bleu per la quale Bollani ha già inciso) strettamente legata al jazz, tiriamo un sospiro di sollievo. Non perché non ci piaccia il Bollani showman, ma perché sappiamo quanto talento abbia e quanto ne possa avere nella prospettiva di una carriera che auguriamo lunghissima e piena di soddisfazioni. Quindi ben venga il Bollani che si chiude in studio di registrazione per dare il suo contributo al jazz del 2000. I Visionari sono il quintetto che il pianista ha già presentato in varie occasioni e che è formato da Mirko Guerrini (sax), Nico Gori (clarinetto), Ferruccio Spinetti (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria). Certo qua e là ci sono delle concessioni alla voglia di cantare (Cosa sono le nuvole) dello stesso Bollani, o alla goliardia di gruppo (Sardità con Paolo Fresu ospite o Quando la morte verrà a prendermi). Ma fortunatamente il doppio album è in gran parte incentrato dalla voglia di fare jazz con materiale originale. Così possiamo godere di temi autorevoli e di interplay con musicisti che sanno assecondarlo (completano gli ospiti Mark Feldman al violino e Petra Magoni al canto). Comunque una prova di livello

Michele Manzotti