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Baustelle – I mistici dell’Occidente
(Warner)
www.baustelle.it

“Ci salveremo disprezzando la realtà”. Con questo verso, contenuto nella title-track, uno dei pezzi più significativi dell’intero disco, si potrebbe sintetizzare l’ultima fatica dei Baustelle.
Collegato in un certo senso al precedente album (Amen, 2008) “I mistici dell’Occidente” è un viaggio in un mondo che trascende la realtà, che rifiuta il contatto con il quotidiano e le piccole sofferenze di tutti i giorni e si eleva a una specie di filosofico eremitaggio. Se nelle prime opere della band di Montepulciano trionfava il male di vivere, con questo disco una soluzione sembra profilarsi all’orizzonte. Si pensi al singolo, “Gli spietati”, un inno all’atarassia (“come i sassi e fili d’erba non avere identità”).
Sapientemente questa evoluzione nel tema per così dire letterario si riflette musicalmente. L’elettronica sperimentata in “Amen” è del tutto scomparsa, una scelta in controtendenza con i tempi, basta sentirsi “I mistici dell’Occidente”, che inizia echeggiando De André ed esplode in una serie di cori tra cui quello già citato.
Con questa apoteosi di misticismo la musica si sposa perfettamente, si va da pezzi complessi e forse meno convincenti come “San Francesco” a brani apparentemente spensierati, ma tristemente malinconici come “Le Rane”, in assoluto tra i migliori dell’album. Ci sono esempi di vero rock, il singolo, ma anche e soprattutto “La canzone della rivoluzione” e “La bambolina”. In linea con il precedente album ci sono esperimenti di musica morriconiana (la cavalcata di “Groupies”) e gli storici pezzi decadenti che hanno lanciato i Baustelle (“Follonica”, “Il sottoscritto”).
Chiude il disco “L’ultima notte felice del mondo” ballata classica ma di grande effetto e bellezza.
Volendo dare un giudizio sintetico si può dire che l’attesa – coltivata in questi due anni con numerose collaborazioni – sia stata in gran parte ripagata. Ad un primo ascolto “I mistici dell’Occidente” non ha una particolare carica emotiva, ma cresce decisamente con il tempo e con le prime parole dei testi che si fissano in mente.

Matteo Vannacci

L'indaco
San Francesco
I mistici dell'Occidente
Le rane
Gli spietati
Follonica
La canzone della rivoluzione
Groupies
La bambolina
Il sottoscritto
L'estate enigmistica
L'ultima notte felice del mondo

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