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Un biglietto per l'Inferno



Quando nel 1973 la Trident di Maurizio Salvadori pubblicò l'album d'esordio de Il Biglietto dell'Inferno, con la bella foto di copertina di Cesar Monti, si parlò moltissimo dell'originalità di un gruppo che sarebbe durato troppo poco. La loro storia viene recuperata oggi da un triplo cd e dvd che documenta i loro due unici album ( Il Biglietto per l'Inferno e Il Tempo della Semina del 1974 ) accompagnati da un esauriente volume di Giordano Casiraghi e Massimo Cappon pubblicato da La Vetraia srl che ripropongono una delle pagine originali del rock italiano dei primi anni settanta. Il Biglietto per l'Inferno avrebbe meritato maggior fortuna visto l'interesse suscitato poi ovunque al mondo in questi 30 anni che dividono l'esperienza di allora dalla pubblicazione di questo cofanetto ma non furono i primi nè certo gli ultimi a subire la sorte. Il gruppo lombardo suonava una musica dai toni forti e personale, sfacettata: due testiere, flauto, filicorno, bombardino, testi mai scontati per un happening musicale itinerante che oltre a partecipare ad importanti happening dell'epoca visse di un proprio passaparola che non servì però a farli sopravvivere. Il cofanetto oggi pubblicato è la dimostrazione di come si possa trattare con cura e con affetto un pezzo importante della nostra storia musicale, minore solo per risultati.
Il Biglietto per L'inferno non fece in tempo a vedere riconosciuto il proprio potenziale, il cantante Claudio Canali si fece frate, alcuni lasciarono l'esperienza musicale dietro le spalle, il tastierista Baffo Banfi continuerà la propria carriera incidendo album nella collana tedesca dei Cosmic Jokers.I musicisti, ancora amici che ricordano con grazia, potranno godere adesso di un prodotto che li rappresenta degnamente, dove ci si sforza a non essere autoreferenzianti - il dvd ha un tono semplice ma gustoso - e traghettare a una nuova generazione il suono originalissimo del gruppo grazie anche alla pubblicazione in questo supporto dell'audio di un bel concerto del 1974 che evidenzia l'affiatamento del sestetto. Bella, intrigante ed educativa l'idea dei produttori che alcuni gruppi provenienti da varie scuole di musica reinterpretino alcuni brani del gruppo per rilanciare la continuità di una storia terminata troppo presto.

Ernesto de Pascale



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