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Tim Holler: Tim Holler
(Nightwings)
www.nightwings.org

Holler, poco più che una comparsa nel grande film della musica d’autore, non ebbe successo con le sue canzoni folk, modellate sull’onda di Paul Simon, Donovan, Eric Andersen, John Renbourn, Bert Jansch, Jake Holmes, Al Stewart, ma nell’ascoltarlo in questa pubblicazione della italiana Nightwings non manca di stupire per compostezza e sicurezza e lucidità compositiva. Il cd, che racchiude brani dai primi tre album, a cavallo tra il 1968 e il 1971, ci presenta un cantante pop dai toni melanconici ma sorretto da una musica sfaccettata e frizzante che, se non riuscì a svettare, lo dovette alla troppa normalità delle composizioni. Manca, infatti, nella musica composta da Holler il guizzo che trasforma una buona canzone in qualcosa di speciale. Retrologia, potrà obbiettare qualcuno e così sia, ma la scrittura musicale segue in modo forte l’incedere delle dinamiche e Holler non brillava certo in esse. Tutto migliora in brani come “Winter Song ( it’s raining and it’s cold )“ dal secondo album omonimo o “evening song “dallo stesso ellepi. Holler scomparve nell’oscurità; basta pensare che musica si componeva negli anni 1971, 1972 per capire che il suo stile mellifluo non era facilmente declinabile con i tempi in corso. Holler si sarebbe riscattato nel music business con successi professionali che lo hanno portato dritto fino ai giorni nostri. Chissà cosa penserà che qualcuno, a migliaia di chilometri ed anni luce da quei giorni abbia pensato ancora a lui.

Ernesto de Pascale



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