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Tishamingo: Wear ‘n Tear
(Magnatude records/Edel)
www.tishamingo.com
www.magnatuderecords.net



Amazing debut album by Athen’s finest in the best ABB tradition but with a strong identity. Big Commercial Potential in the Jam Band territory

L’incipit del disco d’esordio del gruppo di Athens, Tishamingo, lascia col sorriso sulle labbra: sembra ascoltare Allman Brothers band di “ Eat a Peach “. Bene bene o male male, quindi e dopo essere entrati nel loro mondo sonoro volgiamo dire : molto bene ! Nel corso dei 12 brani le similitudini si stemperano – subito nel secondo brano “ Hillybilly Wine “ – e viene alla luce una band solidissima con un ottimo lavoro di pre produzione. Indubbiamente Tishamingo trasuda un sound sudista da tutti i pori e le immagini sono quelle note ma tutto è veramente contemporaneo e attuale, anche l’azzeccata cover di “ Poison Wiskey “ dei Lynyrd Skynyrd. Il gruppo, che ruota intorno al gemellaggio chitarristico di Cameron Williams e Jesse Franklin ( quest’ultimo suona anche le tastiere molto bene ) non nasconde certo le proprie influenze ma una profonda operazione è stata svolta sull’apparato compositivo che è ben sviluppato e non lascia nessun brano irrisolto. L’aspetto improvvisato delle composizioni viene perciò nobilitato dal lavoro intorno a quelle “camere di decompressione“ dove i quattro si lanciano liberi da coercizioni. Il risultato è un disco molto godibile e radiofonico con inattese curve a gomito come “ Legend of George Nelson “, un moderno country & western che mostra la direzione che quella musica prende per i giovani del Sud e che percezione ne ha assunto nel tempo. Tishamingo si imporranno senza dubbio. I palcoscenici di festival come Boonaroo aspettano loro e la band sembra modellata su quel tipo d’occasione. Il gruppo della Georgia, nella tradizione del rock sudista dei settanta ( sul finire del disco ricorda anche band meno autorevoli come Outlaws ) non è certo foriero di un nuovo genere ma la musica che procura piacere non può essere ignorata. Dal blues di “ Worn Out Soles “ alla bella “Magic “ fino alla conclusiva “Ain’t Got time“ dove armonie country sono svolte con un certo swing fino all’improvvisazione a “passo doppio”, tutto scorre bene e viene voglia di ascoltare ancora questi Tishamingo. Insieme ai loro cugini Drive By Truckers, per il momento la nuova band sudista più convincente ascoltata, ci mostrano lo stato di buona salute di un’area musicale che ha rivalutato un bel periodo del rock americano scomparso – salve poche eccezioni – troppo in fretta.

Ernesto de Pascale



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