. Kevin Sampson, Rock trip

Powder

Kevin Sampson - Rock trip

Newton Compton editori, 2006, pp.554, 9 euro
www.newtoncompton.com
www.randomhouse.co.uk



An authentic novel about the world of rock ‘n roll, an outrageously funny and highly datailed journey, full of immoralità and demented excess. It’s a must- read for anyone who has ever been in a band.

Negli ultimi anni c’è un’attenzione sempre crescente per le storie che si muovono nel mondo della musica, quell’ottovolante di emozioni contrastanti e di vicende esistenziali sul filo del rasoio. Dalla scena anglosassone, in particolare, provengono decine di romanzi in cui sono stati esplorati e descritti i più svariati generi musicali. Proprio da quella scena arriva adesso in traduzione italiana il fluviale Rock trip dell’inglese Kevin Sampson, giornalista per “The Face”, “The Observer”, “Channel four tv” nonché manager per la indie band “The Farm” nella Liverpool degli anni ’90. Meno devastante di Irvine Welsh e più cinico di Nick Hornby, in una recente intervista Sampson afferma che tutti i suoi libri contengono qualcosa di autobiografico ma che nessuno è la sua storia, piuttosto lui ha usato esperienze personali e osservazioni come punto di partenza. È sufficiente scorrere gli altri suoi romanzi per individuare subito le aree dei suoi interessi, dalla musica al calcio alle culture giovanili. Nel caso di Rock trip l’elemento autobiografico gioca una parte importantissima : chi meglio di un giornalista-manager è in grado di raccontare la vita di una band allo sbaraglio e restituire al meglio dal back stage un’iconografia mitica quanto sfigurata? Kevin Sampson ha raccontato in modo brillante e acuto, le cronache del gruppo inglese “The Grams” (‘questo incredibile treno lanciato verso la fama’), senza cadere nel sentimentalismo da fanatico ne’ nel banale sguardo indagatorio. Così nei due lunghissimi e unici capitoli di Rock Trip si susseguono incalzanti mille episodi, scanditi da uno stile da reportage che fotografa tutta la festosità del r’n’r sempre sospesa fra eccitazione e solitudine. Powder, questo il titolo originale, è soprattutto un romanzo sul mondo del music business e la sua trama segue la vita di Keva, talentuoso chitarrista e cantante dei Grams, alle prese con esaltazioni, paranoie e strategie che comporta l’ascesa in classifica. Kevin Sampson comincia la narrazione di Rock trip con Keva che scopre che leader della band rivale appare sulla copertina della bibbia del rock. Come nei migliori classici, il talento viene incoraggiato da una sorta di emulazione. L’invidia e l’ammirazione impongono il sorpasso e i Grams – Keva, James, Tony, Beano – spronati dal manager Wheezer e dal produttore Guy cominciano la scalata al successo. Arrivano la hit che furoreggia alla radio, il primo album con sei milioni di copie vendute (‘powder’, appunto), il tour americano - il tutto attraverso il sesso selvaggio e appagante con le groupies, le sbronze, speed ball e cocaina. Al punto più alto corrisponde l’inizio della discesa, quando Keva… Arrivare e perdere tutto è la sequenza che si ripete incessantemente da un capo all’altro del biz musicale, a cui sia cantanti che addetti ai lavori sono attratti come mosche da depositi maleodoranti. Ecco quale sembra essere la verità che alla fine ci racconta Kevin Sampson nelle oltre cinquecento pagine di Rock trip, senza che la mole del libro sia da ostacolo alla lettura di questa allegra scorribanda r’n’r. Tutt’altro. Anche per Rock trip Kevin Sampson dimostra di aver innescato quel meccanismo per affascinare chi legge, come lui stesso afferma: “Mi piace scrivere short stories, è così che ho iniziato e sono costantemente ispirato dalle piccole cose che accadono nella vita. Una buona storia deve prendere il suo lettore dentro mondi per lui sconosciuti, coinvolgerlo abbastanza per rimanere e aspettare un’epifania che lo rattristi al momento del commiato.”

Elisabetta Beneforti

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