. Steven Sherrill - La ragazza annegata

Ne hai viste di cose, Benny Poteat!

Steven Sherrill - La ragazza annegata

Minimum Fax, 2006, pp.352, 14 euro
www.minimumfax.com



The Steven Sherrill’s beautiful second novel is about voyeurism and responsability, the moment in which someone crosses the line and makes his actions in a meanest most hateful way.

Già nel suo romanzo di esordio, Il Minotauro esce a fumarsi una sigaretta, Steven Sherrill ci aveva regalato una storia geniale, in cui la diversità del corpo convive e si esprime fra mille gesti e affetti di quotidiana normalità. Il suo secondo lavoro, Visits from the drawned girl, non fa che arricchire e completare il quadro, la trascrizione di un’umanità tenerissima e indimenticabile. Non solo. La ragazza annegata, titolo italiano con cui il romanzo è da poco uscito per Minimum fax, consolida anche l’appellativo di “southern writer” che Sherrill si è ormai conquistato e di cui va fiero. Essere uno scrittore del sud, lui che è della North Carolina, significa ambientare le storie nei trailer park così diffusi in quelle zone, ma anche dare alla scrittura un colore particolare non riconducibile però a un’estetica di genere. Si tratta infatti di una sensibilità particolare che si può riconoscere solo leggendola, avverte Sherrill, e nella quale si infiltrano le influenze dei suoi scrittori di riferimento – Twain, Robbins,Vonnegut – nonché certe atmosfere alla Tom Waits.
La ragazza annegata è Ester/Jenna Hinkey e Benny Poteat assiste al suo suicidio dall’alto del traliccio su cui lavora. Benny Poteat è sempre stato ossessionato dall’idea di ‘vedere’, di osservare quanto accade nella tranquilla cittadina di Buffalo Shoals. Per lui è così importante guardare che chiede sempre a tutti cosa hanno visto in questa o in quella situazione. Così ‘vedere’ è l’approccio naif al mondo che Benny Poteat possiede. Solo che stavolta davanti ai suoi occhi si compie un gesto tragico e fatale, ma lui decide di non raccontarlo a nessuno – amici o polizia o vicini di casa che siano. Adesso Benny ha questo segreto e il racconto procede di pari passo con la sua ricerca nella vita di Jenna attraverso i nastri video da lei lasciati.E’ la ricerca di comprensione di un destino individuale, al tempo stesso la ricostruzione di una vita _ ancora Benny ‘vede’ le immagini che scorrono, lo fa con curiosità e eccitazione. Il procedimento è da detective story con una suspence che cresce pagina dopo pagina. Cosa conterranno i video? Il lettore insieme a Benny ‘vede’ prima la famiglia del reverendo Hinkey ( sacche di timor religioso in lande sconfinate di drive in porno) poi un corpo bellissimo trasfigurato da interventi chirurgici. La speciale intimità di Benny con la ragazza scomparsa è suggelata dalla liason erotica con Rebecca, la sorella nana di Jenna.
Steven Sherrill pone il protagonista de La ragazza annegata sul confine sottilissimo fra voyeurismo e responsabilità, lo spinge fino a farlo diventare da inoffensivo a morboso e privo di scrupoli. Come nel Minotauro esce a fumarsi una sigaretta anche qui troviamo il tema della diversità del corpo, la deformità percepita solo in parte come qualcosa di abnorme. Il nanismo di Rebecca è per Benny eccitante quanto le mutilazioni subite da Jenna. Steven Sherrill ci racconta tutto questo con una scrittura precisa e ricca di immagini significative. Ad ampliare la percezione del benny-voyeur è anche la ‘dimensione cinematografica’ dell’intero racconto. Si è parlato di atmosfere alla David Lynch e si potrebbero scorgere certe suggestioni alla Tim Burton. In più, la Jenna videomaker ricorda molto – in versione disincantata e artistoide - la protagonista di “Me, you and everyone we know”. Per entrambe la video camera documenta il quotidiano nel suo compimento, per entrambe il soggetto da rappresentare è il proprio volto/corpo e quanto lo circonda. In attesa che altri ‘vedano’ per loro.


Elisabetta Beneforti

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