. jana Hunter : Blank Unstaring heirs of doom

Jana Hunter - Blank Unstaring heirs of doom
(gnomonsong)
www.midheaven.com

Unpredictable hazy debut album by Devandra Banhart ‘s protegee

Jana Hunter, un nome già apparso l’estate scorsa sulla copertina di un dodici pollici condiviso con Devendra Banhart, alfiere ormai della diversità nella semplicità.
L’album d’esordio della californiana è spiazzante fin dai primi tre brani: un canto mesto e malandato si alza e non è chiara fin da subito l’entità e la capacità compositrice della ragazza. Si deve avere il coraggio di andare avanti, di superare alcuni brani accappella, di lasciarsi circondare dalle note. Si avvicendano canzoni registrate nel pollaio(“Heatseeker’s safety den”), ballate celesti(“Farm, Ca”) e, dal nulla, una straordinaria ballata dal sapore blueseggiante che si stacca dalla media del cd, ”have you got my money”, un brano che fa venire molti dubbi sull’operazione in generale. Perché qualcuno, Devendra?, non ha proposto a Jan di scrivere dodici brani così? O come la successiva ”restless”.
L’idea della “diversità nella semplicità” ad ogni costo non paga, soprattutto quando prima di “blank Unstaring heirs of doom” la musica è passata attraverso classici della imprevedibilità come “Oar” di Skip Spence o molti altri ancora fino a “red Hash” di Gary Higgins, ristampato poco più di un anno fa.
Un po’ tutto da rivedere quindi per Jana Hunter il cui album d’esordio è sulla scia di quello di Josephine Foster, “ Hazel eyes, i will lead you” con un finale a ancora più imprevedibile, “K” con tanto di batteria elettronica da pochi euro in azione ed effettini alla star wars.

Ernesto de Pascale


tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker