. Suzzy & Maggie Roche – Why the long face

Suzzy & Maggie Roche – Why the long face
(cooking vinyl)
www.roches.com



Highly emotive short stories’ album by Suzzy & Maggie Roche. A beautiful untouched world on their own


Ecco un altro piccolo mondo che ci apre la porta. Solo la musica può permetterci di entrare facilmente nella vita altrui. Nel caso del piccolo mondo antico delle sorelle Roches, Suzzy e Maggie, si tratta di un universo compiuto, apparentemente surreale, uno di quei mondi descrivere bene solo i grandi registi, i più grandi scrittori e sceneggiatori. Mondi delle idee, del sogno, della commedia e della tragedia, del silenzio e del rumore, della speranza e della disperazione, della verità e della bugia, del successo e del fallimento, del politico e del personale, mondi dove tutto ha il sapore d’intimità, di commozione.
E’ la commozione il sentimento che più ispira “why the long face”, il nuovo album delle Roches. Una commozione forse immotivata - le due sorelle ci permettono di entrare in questo mondo, cosa ci potrebbe crucciare e perché ? - eppure una commozione vera, forse per l’impossibilità di vivere noi un mondo in cui il senso di rigore e concentrazione appagano l’anima e i giorni. Potrebbe essere una spiegazione.
Sono tutte originali le undici canzoni di “Why the long face” di Suzzy e Maggie eppure tutte suonano antiche, conosciute, confortanti. Se queste canzoni non fossero così antiche e confortanti pur nella loro novità, il maggior merito di questa raccolta di dieci brani sarebbe – per assurdo - la nota di massimo demerito dello stesso. La musica però gioca brutti scherzi a quelli che pensano di sapere tutto e di potersi esprimere su tutto e l’album lascia a bocca aperta, infatti, per la completezza e la evidente impossibilità di imitarlo( si ascolti la traccia sette, “One season”).
Siamo forse arrivati sull’isola che non c’è o sulla seconda stella destra ? con le sorelle Roches possiamo affermare di sì.
Potremmo quindi sforzarci a descrivere punti di contatto, riferimenti incrociati per piccoli capolavori come “ The Long Lonely Road to Nowhere” ma sarebbe tutto inutile; le sorelle Roches avrebbero la meglio.
Più facile dire che Suzzy e Maggie Roche sono la pregnante espressione artistica del miglior New England post Kennedy, colto, adulto, compito, cresciuto nei settanta, e che sin dal primo disco, del 1979, prodotto da Robert Fripp, poco è cambiato nella loro musica. Come la straordinaria natura incontaminata della loro provincia, facile ispiratrice d’arcane melodie.
Da sottolineare nel disco la presenza di David Mansfield alle chitarre e ai plettri, già con Bob Dylan nella Rolling Thunder Revue e che mosse i primi passi insieme a T Bone Burnette, sempre nei settanta.

Ernesto de Pascale

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