. Regina Spektor - Mary Ann meets the Gravediggers & other short stories

Regina Spektor - Mary Ann meets the Gravediggers & other short stories
(Sire)
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Best of her first three albums by Moscow-born, Bronx-raised bold singer songwriter Regina Spektor. Fascinating!

Non esattamente una dilettante, il nome di Regina Spektor circola da un po’ nel circuito sotterraneo del cantautorato newyorchese di casa a The Living Room, il piccolo da club da cui sono usciti i nomi nuovi degli ultimi anni, da Norah Jones a Richard Julian.
Accorgersi della Spektor è semplice: canta con un distinguibilissimo staccato, usa la voce in modo percussivo, e si lancia in trilli, vibrati, melismi, singulti e urletti che sono la sua firma. Altrettanto, è semplice dimenticare Regina: le sue composizioni paiono abbozzate e gravitano nello stesso mondo di Fiona Apple e, per tornare un pò più indietro, Tori Amos, Rickie Lee Jones, azzardiamo in questa sede.
Viene da pensare che valga la pena attendere il prossimo album…
Attenzione!, le cose sono ben diverse.Regina non c’entra molto con i nomi su citati. Per sua fortuna o sfortuna, la ventiquattrenne è altrove con le mani ben salde sulla tastiera del pianoforte e con la testa in orbita in un mondo tutto suo che merita attenzione.
“Mary Ann meets the Gravediggers & other Short Stories” raccoglie i primi tre album, oggi rarissimi In questi dodici brani per pianoforte e voce, Regina Spektor si presenta, passando dalla vignetta dall’immagine elementari e appena abbozzata che sembra uscire dalla mente di una teen ager persa nei suoi sogni, alle immagini più forti, urbane, contrastate, riservate ai brani conclusivi come lo straordinario “Pavlov ‘s Daughter” e la più completa “Us” in cui Regina Spektor si fa accompagnare da un quartetto d’archi.
Regina, nata a Mosca, cresciuta nel Bronx, segnalata alla stampa da Julian Casablanca, cantante di The Strokes, usa un linguaggio dai forti chiaroscuri, alcuni dei quali sono riportati nel libretto del cd. Ne citiamo due ad esempio: “ Lui era l’uomo perfetto / se non che fosse un ingegnere”, “Il National Geographic era diventato troppo grafico/ mentre lei voleva solo sapere le condizioni del traffico”.
Proviamo a immagine Regina Spektor come il corrispettivo della East Coast della californiana Joanna Newson(che è intanto assurta all’onore delle cronache britanniche con un brano nella pubblicità della compagnia telefonica Orange) e potremo così tracciare una prima mappa di cantautrici che basandosi su una straordinaria tecnica( la Spektor esce dal conservatorio e si sente) indagano nel proprio onirismo lasciandosi andare e gettandosi a capofitto nelle emozioni.
Regina Spektor è un nome da tenere d’occhio che apre prospettive su una nuova creatività femminile che per il momento ci pare ineguagliata, se non da pochi, nell’universo cantautorale maschile.
Da non perdere il dvd allegato che la dice lunga sul mondo della Spektor.

Ernesto de Pascale

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