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Robert Gomez - Brand New Towns
(Bella Union)
www.robertgomezmusic.com
www.bellaunion.com

Fascinating proposal and not the same ol’shit for Texas‘s Robert Gomez and his orchestra at the end of the New weird America

Novello Syd Barrett texano, Robert Gomez sembra sia rimasto chiuso nella stanza dove ha registrato questo “Brand New Towns” per un bel po’, in segregazione. Non sappiamo se ciò sia vero o frutto della fantasia del recensore ma una certa sensazione apocalittica traspare da canzoni come
“Into the Sun“ o l’intercalare di “The Leaving“ che sembra uscita da “I Pianeti“ di Holst (solo 43 secondi!) composta con una televisione accesa a sputare immagini in bianco e nero scollegate fra loro.
“Brand New Towns”, città della sua immaginazione, ci pare essere il risultato di un visionario che fa musica organica e densa, in cui i testi giocano un ruolo in fin dei conti secondario e che rimanda più a cesellatori come John Fahey o a cantautori come Skip Spence, Gary Higgins, Bruce Palmer che al cantautorato locale con la logica della piccola operina sognante.
Avvalendosi di una strumentazione che esalta punti di collegamento con certo prog di una volta, Gomez lavora più sull’insieme del suono che sulla struttura.
Tutto si svolge sul confine di un baratro; Gomez ci accompagna musicalmente alla fine di uno di quei lunghi nastri di asfalto che vediamo in tante foto del suo stato, per mostrarci desolatamente che oltre il confine non c’è nulla.
Affascinante.


Ernesto de pascale

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