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Bettye Harris - Intuition
(Evidence)
www.evidencemusic.com

Almost Adult Bettye Harris is living her Second Soul Life with class and positive energy

Bettye Harris , allieva di Big Maybelle è una di quelle vecchie bestie della soul music. Bert Burnes la convinse a cantare la versione al femminile di Cry To me, il successo di Solomon Burke e da lì a poco Allen Toussaint la convinse a salire sul carro della sua appena nata Sansu label con What A Sad Feeling/I’m Evil Tonight. Questo primo singolo di successo avrebbe spianato la strada a Bettye Harris verso nuovi e più interesanti lidi sonori, duettando con Lee Dorsey e facendosi accompagnare dai futuri Meters. Nel frattempo la Harris divenne la voce femminile della revue di Otis redding quella che si concluse tragicamente la mattina del 10 dicembre 1967. Sempre in quell’anno Bettye incise “I’m Fool For You” con il grande James Carr per l’etichetta Soulwax. Nel 1969 il suo sodalizio con Allen Toussaint si sciolse con un ultimo oscuro grande classico che ogni dj di funk ambisce a suonare oggi,”There’s a Break on The Road”.
Per i successivi 25 anni Bettye Harris si sarebbe ben guardata di riotrnare sulle scene se sua figlia, navigando in internet, non s fosse resa conto dell’interesse che quei vecchi dischi avevano per una nuova e giovane generazione di soul fans!. Nel 2005 la Harris si ripresenta in palcoscenico al new Orleans Jazz & heritage Festival e poi allo Sweet Soul Music festival di Porretta.
“Intuition”, prodotto da Jon Tiven, pur non toccando le vette degli ultimi lavori di Bettye Lavette e Candi Staton ha tutte le carte in regola per appartenere a quella categoria. Svettano Since i Brought Your Sweet love di Freddie Scott, Intuition scritta da Tiven con bekka Bramlett, la figlia di Delaney & Bonnie, il bel blues di How to Be Nice vergato dalla penna di Jerry Ragavoy, l’autore di Piece of My heart e Stay With Me per Lorraine Allison, mentre Need, uscita dalla penna di Don Covay rispolvera le radici southern soul della Harris. Tell It To The preacher Man è invece un omaggio secolare alla musica Gospel, il genere di cui la Harris si è cibata nella sua lunga assenza dalle scene.
“Intuition” è un buon disco che mostra un ottimo potenziale anche se Tiven soffre di una scrittura poco dinamica, corretta ma che guarda troppo al potenziale hit radiofonico e perde un po’ di legame alle radici del Soul. Questa preoccupazione allontana però un risultato totalmente positivo da un disco che ha una sua logica e da una artista che nonostante i quasi 70 anni è da considerare poco più che un esordiente.

Ernesto de Pascale

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