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Our Brother The Native – Make Amends For We Are Merely Vessels
(Fat Cat Records)
www.fat-cat.co.uk

They met on MySpace and started to run a band via e.mail. Two years ago Our Brother The Native released their debut album and now come back with a little jewel, titled Make Amends For We Are Merely Vessels.

E’ singolare e sorprendente la storia di questo trio Americano. Tre ragazzi si incontrano su MySpace nel 2004 e iniziano prima a scambiarsi a distanza materiale e idee musicali poi a fare anche delle vere e proprie jam session virtuali. La prima volta che suonano insieme è anche la prima volta in cui si vedono realmente ma l’alchimia e l’amicizia sono già nate e poco tempo dopo diventano una band vera e propria gli Our Brothers The Native, e insieme circa due anni dopo incidono il loro album di debutto. John Michael Foss (chitarra, percussioni piano), Joshua Bertram (chitarra, bowed banjo, samples, synth, voce) e Chaz Knapp (piano, basso, chitarra), questi i nomi dei componenti della band, vengono accolti benissimo dalla stampa che loda la loro capacità di creare sonorità nuove sporcando i temi della tradizione folk americana con fruscii, sfrigolii e pulsioni ironiche che li avvicinano ai ben più famosi Animal Collective. La loro originalità risiede nella capacità di colorare brani carichi di malinconia di toni pastello, la loro musica crea chiaroscuri melodici di pura suggestione. A quasi due anni distanza arriva Make Amends For We Are Merely Vessels, il loro nuovo album un disco che conferma a pieno quanto già emerso nel loro disco di esordio ma ne amplifica e ne rende ancor più particulari i contenuti. Il loro approccio al folk è ancor più sperimentale e ora l’elettronica sembra essere completamente a servizio della melodia anche negli episodi più estremi come As They Fell Beneath Us che da una melodia acustica passa ad un crescendo che sfocia quasi in un brano industrial. Tra i brani più intensi ricordiamo We Are The Living dove la loro attenzione si sposta verso un sound molto vicino a quello dei Mercury Rev ma con un piglio decisamente meno pomposo, le due parti di Treee, una sorta di mini sinfonia post rock tutta da ascoltare e la bellissima Younger. Chiude il disco The Multitudes Are Dispersing che rappresenta la sintesi perfetta delle loro istanze sonore, e che senza dubbio segna il passo nella loro produzione artistica come dimostra l’uso molto curato delle percussioni.

Salvatore Esposito

Track List

1 Rejoice
2 As They Fell Beneath Us
3 We Are the Living
4 Trees Part 1
5 Trees Part 2
6 Younger
7 Untitled
8 The Multitudes Are Dispersing

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