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Bucktown Kickback – Lost In Your Hometown
(Lower 40 Records)
www.bucktownkickback.com

The Bucktown Kickback are an interesting rootsy band from Columbus, Ohio, they share influences from Grateful Dead to Nitty Gritty Dirt Band and now released their second album titled Lost In Your Hometown.

I Bucktown Kickback sono una interessante rootsy band di Columbus, Ohio, nata nell’autunno del 2002 dall’incontro tra il cantautore Adam Brooks Dudding con alcuni musicisti della zona, con l’intento di creare una band che strizzasse l’occhio tanto ai Grateful Dead più country quanto anche alla mitica Nitty Gritty Dirt Band. Dopo alcuni cambi di formazione la band ora vanta una line-up molto ampia e variabile che, oltre ad Adam Brooks Dudding, conta James Donovan (voce e basso), David Blankestyn (voce e percussioni), Gary Puckett (chitarra acustica, banjo, bouzouki, mandolino) e Alex Anest (chitarra elettrica e lap steel) più Barry Hensley (chitarra elettrica e pedal steel), Adam Schlenker (dobro), Jess Faller (accordion), Matt Adams (sassofono) e Natalie Adams (corno francese), che collaborano stabilmente con il nucleo originario. Dopo tre anni di intensa attività live come opener di artisti del calibro di Junior Brown, Railroad Earth, Todd Snider e Stacey Earle, nel 2005 i Bucktown hanno pubblicato il loro album di debutto, Speakeasy che ha raccolto larghi consensi e apprezzamenti e che senza dubbio lasciava già trasparire tutte le loro potenzialità. Il loro nuovo album, Lost In Your Hometown, è stato inciso nell’arco di due anni e rappresenta senza dubbio un punto importante per la loro carriera artistica, rispetto al disco di esordio il sound dei Bucktown sembra meglio delineato tanto nelle ballate quanto anche nei brani più movimentati. L’ascolto rivela così quattordici brani ricchi di interessanti spunti musicali e caratterizzati da un eccellente lavoro a livello di produzione ed esecuzione. Piacciono le indolenti e melanconiche ballate come The Space Beetween Us, When The Green Turns To Brown e What You’ve Got I Need ma a soprendere sono i brani più movimentati come l’iniziale Valley, Seven Number Blues, Mr. Hinton. Il meglio però è riservato per il finale con la torrenziale Ashootingstar, un intensissimo brano che partendo in chiave elettro-acustica si evolve in una lunga jam strumentale elettrica con il sax a supportare la linea melodica. Proprio quest’ultimo brano sembra essere la chiave di lettura per i loro prossimi passi futuri, nel loro dna musicale sembra esserci la tendenza alla jam strumentale e questo se da un lato sembra in linea con la moda, dall’altro ne evidenzia e ne esalta i tratti specifici del loro sound. Chissà che nel prossimo futuro non li troveremo a fare da concorrenti alle tante jam band che spopolano negli States?

Salvatore Esposito

Track List

1. Valley
2. Turn Left Off the Exit
3. Blackswamp Stomp (One More Dance)
4. Slow Train
5. This Space Between Us
6. When Green Turns To Brown
7. Seven Number Blues
8. Mr. Hinton
9. Mama's Boy At Heart
10. All the Finest Girls
11. What You've Got I Need
12. Slow Train II
13. That's Life
14. Ashootingstar

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