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Blues Explosion: Damage
(Mute/V2)
www.bluesexplosion.com


Tornano i 3 Blues Explosion con un nuovo album, “Damage“, il cui principale obbiettivo è ricordare a tutti la cifra stilistica di una piccola grande garage band. Sono oramai passati degli anni dai primi passi di Judah brauer, Russell Simins e Jon Spencer e il mondo della musica su cui si affacciarono è molto cambiato. Adesso di band sulle scene a picchiar duro come loro ce ne sono parecchie e c’era bisogno con questo “Damage“ di far sentire il peso dell’esperienza: ecco allora arrivare a fare il tifo per i nostri e a rendere l’album ancora più interessante alcuni famosi amici con le loro partecipazioni: Chuck D in “Crunchy“, uno spettacoloso brano da blaixpoitation movie, il sax malato e contorto del buon vecchio James Chance in “Fed Up e Low Down“, Moogy Klingman, un nome conosciuto per i fans del primo Gabriel e prima ancora di Todd Rundgren sempre in “Crunchy”, la talentuosa Martina Topley-Bird, il batterista nero e produttore Steve Jordan che con Dj Shadow, David Holmes e Dan The Automator si spartisce i crediti di produzione. La differenza alla fine si sente, eccome se si sente!. C’è varietà e mai consuetudine. Tutti lavorano sui brani al massimo delle loro capacità mentre i tre tirano fuori tutta la loro espressività. Che i tre siano cresciuti nei bassifondi di New York City lo si capisce fin da “Spoiled“, terzo brano del cd che potete cercare anche in edizione limitata con documentario su DVD, in cui l’inclinazione vocale ricorda Alan Vega dei “Suicide”, una specie di marchio di fabbrica di riferimento per la Grande Mela e i suoi musicisti. D’altronde i tre sono cresciuti con la fascinazione di quell’underground: Vega, James Chance erano il loro pane quotidiano e addentratevi nel disco, almeno fino a “Fed up and Low Down “per sentire il vero sound dell’East Village di oggi interagire con il passato.
Adesso i tre Blues Explosion ce li vedremmo volentieri interagire con Medeski, Martin & Wood; qualche cosa unisce le due band, mentre, sul fronte delle buone notizie, piace vedere uno come Steve Jordan, un’altra storia, un’altra generazione, altre produzioni e prospettive (ricordiamo che era il batterista di Keith Richards ai tempi di “ Expensive Winos “ e che fra le sue mille produzioni annovera gente come Robert Cray) rimettersi in gioco.
I Blues Explosion sono quindi oggi il trait d’union fra gli Yeah Yeah Yeah, gli Strokes, i nuovissimi On!Air!Library!, Caulfield Sisters e Parts & Labor e la vecchia scuola. Un anello essenziale quindi a capire l’underground di una città che non vuol dire mai basta.

Ernesto de Pascale


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