. Jerry Lee Lewis – Last Man Standing
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madeleine peyroux Jerry Lee Lewis – Last Man Standing
(Shangri La / Edel)
www.jerryleelewis.com

Jerry still kicks asses!!!

Jerry Lee Lewis, il 71enne pianista e cantante di Memphis, detta ancora legge. Il ribelle del country, l'uomo che già nel 1956 valeva 250 mila dollari e per il quale il produttore Sam Philips si sbarazzò del contratto di Elvis Presley senza troppi dubbi, ha le idee molto chiare su come debba suonare un disco e di cosa voglia dire partecipare a una session guidata da lui. Ecco allora che nel nuovo album, “Last Man Standing”, il primo in dieci anni e il cui titolo profetico suona come un monito, Jerry Lee accoglia alla sua corte un po' tutti ma non fa mistero di chi sia il capo.
Jimmy Page si lascia stravolgere “Rock & roll” e pare goderne della interpretazione assolutamente consona e reale di Lewis che tramuta una delle pietre miliari dell' hard rock & roll britannico dei primi settanta in un rockabilly sgangherato e compulsivo, Mick Jagger asseconda il pianista in una versione davvero bella della sua “Evening Gown” che la dice lunga sulla voglia di tornare alle radici (“People think i'm high class/ but i'm all down all the while“) e che pare essere ritagliata proprio sul personaggio di Jerry oggi.
Così come Solomon Burke poche settimane fa anche Lewis sterza verso quel country & western da cui in fin dei conti proviene: è la lezione data per primo dal vero country boy nero per eccellenza, Ray Charles (la sua biografica si apriva proprio con questo statement “first of all, i'm a country boy“) a farsi sentire qui, quella che Willie Nelson, Merle Haggard, il grande George Jones affrontano guardando il fiume scorrere da un lato di esso mentre Little Richard, Buddy Guy, Delaney Bramlett e B.B. King (“I guessed B.B. King is stamped on my mind more than anybody “ confessa al grande critico Peter Guralnick nelle note del disco) guardano dall'altra sponda.
La musica scorre antica, sacra e profana allo stesso tempo con alcune voci che sanno cogliere nelle pieghe di quella di Lewis gli anni di solitudine lontano dalle classifiche, di troni scalzati e riconquistati, di follia, di glamourous life e insana fedeltà alla religione che salva tutto e tutti. E quando Kris Krsitofferson e Jerry Lee Lewis intonano “The Pilgrim” siamo davanti a lesson in pure american style.
Le contraddizioni che la canzone enumera (“once he had a future full of money, love and dreams/ which is spent like they was going out of style”) devono essere suonate estremamente realistiche a Lewis che si interfaccia con Kristofferson, accomodandosi a lui. Offrendogli un testimone virtuale in una ancora più virtuale staffetta della tradizione musicale statunitense.
Intonando una frase che dovremmo segnarci tutti sul taccuino delle cose importanti della vita, una frase che Jerry Lee Lewis conosce molto bene: “From the rocking of the cradle to the rolling of the hearse/ the going up was worth the coming down“.

Ernesto de Pascale

Jerry Lee Lewis
Last Man Standing

Track list

1. Rock And Roll
2. Before The Night Is Over
3. Pink Cadillac
4. Evening Gown
5. You Don't Have To
6. Twilight
7. Travelin' Band
8. That Kind Of Fool
9. Sweet Little 16
10. Just A Bummin' Around
11. Honky Tonk Woman
12. What's Made Milwakuee Famous
13. Don't Be Ashamed Of Your Age
14. A Couple More Years
15. Old Glory
16. Trouble In Mind
17. I Saw Her Standing There
18. Lost Highway
19. Hadacohl Boogie
20. The Irish Heart Beat
21. The Pilgrim Ch.33

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