. Yusuf Islam - Cat Stevens - An Other Cup
ANTEPRIMA
Ma siamo proprio così diversi?
Il nuovo disco di Yusuf Islam (Cat Stevens) ci dice che gli uomini e le donne sono uguali, da qualunque cultura o religione essi provengano.
Meglio tardi che mai...
madeleine peyroux Yusuf Islam - An Other Cup
(Atlantic-Wea)
14-11-2006

Under the name of Yusuf Islam that Cat Stevens took at the end of the seventies when he converted to Islam here is the second record from a great and successful musician. We're very happy to hear from him again!


Cat Stevens è stato uno dei musicisti di maggiore successo negli anni '70. Chiunque di noi ricorda le sue canzoni,alcune mistiche a rivelare la sua più grande esigenza di vita:credere. Ebbe otto dischi d'oro di seguito, dopo le vendite calarono forse proprio per il percorso che il musicista appassionato di ritmi folk prima greci poi angloamericani aveva intrapreso. Di lì a poco si sarebbe convertito all'Islam, avrebbe sposato Fouzia Ali che gli avrebbe dato cinque figli, venduto tutte le sue cose (dischi d'oro compresi) e, cambiato nome in Yusuf Islam, avrebbe aperto una scuola Musulmana nel nord di Londra insieme alla sua fondazione benefica. Ovviamente di musica neanche a parlarne... fino a due anni fa quando una sua canzone nuova iniziò a girare in internet e Yusuf incise un cd di brani religiosi. Ora questo disco di canzoni intitolato "An Other Cup" fuori a metà novembre con l’amico e chitarrista di sempre Alun Davies. Sin dal titolo si capisce la volontà di gettare un ponte tra due culture la cui convivenza è resa difficile, spesso tragica, dai ben noti avvenimenti di politica internazionale (magari, la politica! Che se la smettesse di parlare di “democrazia” e cominciasse, vedendo la storia, a dire “giustizia” sarebbe meglio) oltre alla incapacità diffusa di conoscersi di più. Non parla di una ignota "altra" tazza, grazie alla pausa tra le due parole iniziali del titolo svela le sue intenzioni. “Altro” significa diverso ma non per questo da rifiutare. Confrontiamoci, parliamo,siamo due fette della stessa torta,crediamo alle stesse cose, amiamo i nostri figli e desideriamo per loro un futuro certo. Che poi si legga la Bibbia, il Corano, il Talmud o l’Enciclopedia Britannica non implica che dobbiamo sentirci diversi e combatterci.
Tutti amiamo fare una passeggiata al sole, andare nei parchi a guardare i bambini che giocano e cerchiamo di evitare i pericoli notturni delle città (l'iniziale "Midday"), molti (ahimè non chi scrive) pensano al paradiso come il regno dell'amore,dei miracoli come quello che tanti anni fa lo salvò dalle onde dell’oceano proprio grazie ad un’onda benigna e qui siamo nel capolavoro del cd, "Heaven/Where true Love goes" splendida melodia che inevitabilmente ci porta indietro negli anni. La successiva "Maybe there's a world" smussa le vecchie polemiche relative alla presa di posizione di Islam favorevole alla fatwa contro lo scrittore Salman Rushdie che gli costò la cancellazione delle sue canzoni da molte radio in tutto il mondo, raccontando della sua ricerca di religiosità e della fallibilità umana. "In the End" parla di come si debba necessariamente inseguire la verità visto che alla fine della vita qualche conto bisognerà pur farlo, con noi stessi o con il nostro dio se crediamo. Segue una bella versione di un classico degli Animals, "Don't let Me be misunderstood" celebre canzone dedicata alla ricerca della comprensione tra le persone che viene qui arrangiata in modo sublime. Con "I think I see the light" Yusuf ci racconta la sua conversione e del suo cuore di pietra che ha ricominciato a battere grazie alla fede. "The Beloved" è la storia di Gesù o del Profeta se volete e la conclusiva "Green Fields, Golden Sands" (Prati Verdi, Sabbie Dorate), scritta nel 1968, è un'immagine che ci conduce ancora in quella multiculturalità che Yusuf Islam rappresenta. Un vero ponte tra due mondi.
Da segnalare le brevissime “When Butterflies Leave” e “Whispers from a Spiritual Garden” che sembrano passi del Corano o testi Sufi,a testimoniare ancora una volta la sua scelta di filosofia e di fede.
Questo "An Other Cup" è un disco bello, strutturato, ben suonato, arrangiato splendidamente e cantato alla grande da un uomo indubbiamente ispirato.
È bello ritrovarsi dopo tanto tempo...

Alessandro Mannozzi

Track list

Midday
Heaven/Where true love goes
Maybe there's a World
One day at a time
When Butterflies leave
In the End
Don't let Me be misunderstood
I think I see the Light
Whispers from a Spiritual Garden
The Beloved
Green Fields,Golden Sands

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