. Wooden Vand – Second Attention

Wooden Vand – Second Attention
(Kill Rock Stars)
www.killrockstars.com

Wooden Vand’s best album ever thanks to an ever growing writing capability and to a magical conflunce of human talents. Simple, assertive, “Second Attention” has the ol’ time quality of early Dylan, Country Joe, Seeger, Paxton, Rush but with a full contemporary attitude

Se di Wooden Vand avete fino ad oggi solo sentito parlare “Second Attention “ è il miglior disco da cui iniziare un percorso d’ascolto. Che sia un caso o meno non è né l’ennesimo album solista del prolifico giovane accomunato incorretta mente fino ad oggi al genere alt/primitive né uno dei tanti con la sua band Vanishing Voice ma un esperimento riuscitissimo insieme a due componenti di SkyGreen Leopard, quartetto elettroacustico della Bay Area dalle reminescenze sixties. Realizzato fra la California e Brooklyn a cavallo dell’autunno/inverno 2005 “Second Attention” colpirà i più adulti fin dalla copertina che ripropone pedissequamente quella di “Stormbringer” della celebre coppia folk britannica John & Beverly Martyn senza però avere niente a che vedere con quell’album.
“Second Attention” presenta dieci canzoni ben scritte in una vena antica ma modernissime nell’attitudine e nell’approccio: “Hot dHath” potrebbe essere il proseguimento di “Violets of down”, “Rolling One Sun Blues “ pare un outtake di “Electric Music for Mind and Bodies “del primo gruppo psichedelico di Berkeley, Country Joe & the Fish
Wooden Vand, che oggi si fa chiamare Jehovah!, nel magmatico giro di artisti che vengono dal basso e da una concezione comunale della musica, è quello che ci pare al momento più a fuoco: le sue canzoni hanno una campire quality che affascina ma non distoglie dal nodo centrale, la composizione. Vand tende a scrivere un pò tutto uguale e la sua voce si rilassa molto appoggiandosi a questo tipo di scrittura ma ciò avviene mettendo in atto una mistura e questo Wooden Vand lo ha capito e sta imparando a gestire la piccola magia che lo distingue dal resto.
In “Second Atention” le indicazioni più importanti ci giungono quando Vand lascia un spazio agli accompagnatori o quando essi decidono di venire in primo piano. Ciò accade con molto rigore e con un senso del minimalismo – voluto o non voluto – che qualifica il cd in brani come “Madonna “ ma sopratutto come in “Dead Sue”, la “Desolation Row” di Wooden Vand, lunga canzone in cui si racchiudono tutte le idee positive e propositive di Wooden Vand and the SkyHigh Band, per un finale concentrico e ipnotico, radicalmente folk/blues come potevano essere le canzoni di “Freewheelin’” o dei dischi di Dave Van Ronk, dotate nella loro semplicità di un piglio epico che le hanno rese immortali. E se Wooden Vand & the Sky high band non avessero capito, questo è il miglior complimento che possiamo far loro, invitandoli a continuare su questa strada.

Ernesto de Pascale

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