Intervista a Derek Trucks



Più celebre per aver accompagnato nella tournee mondiale 2006 Eric Clapton che per esser parte da dieci anni ormai nella mitica Allman Brothers Band il non ancora trentenne Derek Trucks è un talento che i più appassionati fans di rock classico, blues e fune conoscono per la sua band interraziale che approda al Sonar di Colle Val d’elsa per un concerto davvero imperdibile e che in America richiama migliaia di spettatori per sera.”Siamo felici di essere in Italia - ci dice in esclusiva - dobbiamo ancora suonare una sola nota e ci sentiamo a casa nostra, siamo caldissimi per dei concerti pieni di sorprese!”. Il segreto della Dere Trucks Band è la capacità di questi giovani di prendere dei rischi e portarli sul palco con semplicità e stile. “Al nostro ritorno in America abbiamo un album di materiale originale pronto ma anche un disco di puro Chicago Blues in stile Chess, anni cinquanta. Però - aggiunge Trucks - siamo pronti a metterci dentro un po’ di sound medieterraneo, suoniamo la musica che respiriamo, dopotutto”.


Scorrendo gli autori che completano le canzoni di Derek trucks e dei suoi soci nelle note dei cd della Derek Trucks Band appaiono nomi altisonanti come il multistrumentista nero non vedente Roland Kirk, un ero del jazz nero dei sessanta e settante e l’immenso Nusrat Fathe Ali Khan, divinità della musica vocale indiana. Come possono convivere, chiediamo al giovane chitarrista. “L’epoca dell’eclettismo è passata ma io sono cresciuto con la splendida famiglia Allman, gente con le orecchie aperte, che proviene direttamente da quegli anni fra i sessanta e i settanta che permettevano ai miei maestri di suonare un brano country, poi A Love Supreme di John Coltrane e poi del buon vecchio Rythm & Blues. Con la mia band cerchiamo di riproporre un senso globale della musica con il ritmo che fa la parte del leone e il blues a macinare sotto”. E conclude “... e dal vivo assicuriamo scintille!!!”.

Ernesto de Pascale