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Dal 6 al 12 Ottobre si è tenuta a Prato la seconda edizione italiana del NICE film festival, rassegna che ogni anno porta in varie metropoli internazionali i migliori film italiani emergenti. Liscio di Claudio Antonini è risultato il vincitore di quest’anno.

LISCIO
di Claudio Antonini
Con Laura Morante, Umberto Morelli, Antonio Catania.
www.nicefestival.org
www.nicefestival.org/liscio

Dura la vita a dodici anni. Specialmente se il padre è scappato in Argentina e la madre passa da una storia sentimentale all’altra, senza riuscire a trovare l’uomo della propria vita.
Questo semplice intreccio potrebbe riassumere la seconda opera del regista romano Claudio Antonini, rituffatosi nel cinema a quattordici anni dal suo esordio sul grande schermo.
Gli 80 minuti di Liscio sono tutti dedicati alla storia di Raul (Umberto Morelli), studente di una scuola media e ancora in quella fase della vita in cui gli ultimi fuochi dei giochi infantili si confondono con i primi dell’adolescenza.
La commedia, perché di questo si tratta, messa in scena dal regista ruota tutta intorno alla passione. La passione per la musica, che nella famiglia di Raul si tramanda ormai da tre generazioni, e la passione sentimentale, della quale la madre Monica (Laura Morante) è preda. La musica e l’amore sono i motori dell’azione del giovane protagonista, clarinettista in erba e allo stesso tempo personalmente interessato alle vicissitudini della madre, incapace di trovare una relazione stabile e la scintilla del vero amore. Una strada senza via d’uscita, finché agli occhi ancora ingenui e per questo simpaticamente sinceri di Raul la soluzione appare luminosa. Combinare una serie di incontri tra la mamma e il professore di musica (Antonio Catania), celibe, uomo con la testa a posto e artista, o quasi, per professione.
Presa la decisione, il ragazzino si getta anima e corpo nella difficile impresa, si impegna nella scuola, coinvolge gli amici, tutto all’insaputa degli ignari adulti. Tra naturali equivoci e ovvie ingenuità il film scorre fluido verso le lezioni che Raul è costretto a imparare confrontandosi, per la prima volta, con l’amore.
Liscio di Claudio Antonini è, parole stesse del regista, un viaggio nel mondo “dei grandi” visto con gli occhi di un ragazzino, e forse proprio questa è la forza del film che l’ha meritamente portato a trionfare al NICE film festival.
La simpatica ingenuità della pellicola, genuina e mai banale, la rende una deliziosa commedia incentrata sui pre-adolescenti. Tutto in un mondo lontano da quella gioventù-adulta alla ricerca dello scandalo che viene mostrato in certi blockbuster commerciali, proprio per questo più vicino al mondo reale, con le sue delusioni, la sua quotidianità e le emozioni, vere, che ancora riesce a suscitare. Il rischio di cadere nel sentimentale o nello scontato viene accuratamente evitato e il risultato è davvero promettente per un regista praticamente all’esordio.
Una nota doverosa, infine, per la scelta di dedicare l’intera colonna sonora e con questa l’intero sottofondo della storia ad uno stile musicale, come il liscio, davvero importante in Italia, spesso sottovalutato ma ancora, come in questo caso, capace di accompagnare ottimamente la commedia quotidiana.

Matteo Vannacci


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