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Joe Bonamassa, un live per l’Olimpo

Joe Bonamassa - Live from nowhere in particular
(Provogue/Edel)

Decimo album in otto anni per Joe Bonamassa. Live from nowhere in particular è un doppio cd live che restituisce perfettamente l’atmosfera che il chitarrista americano crea durante i suoi concerti. Una cascata di suoni si abbatte sull’ascoltatore che non può restare indifferente davanti a tanta energia. Due album in cui suoni elettrici ed acustici la fanno da padrone a conferma di quell’abilità che viene riconosciuta a Bonamassa da pubblico e critica. Non una nota è fuori posto in questo live. Ma non è solo la tecnica a stupire. Nel repertorio di Bonamassa fanno parte, oltre ai brani da lui stesso composti, anche cover dei suoi artisti preferiti. Egli stesso non ha mai nascosto il suo gradimento per il rock dei ’70’s. E, come nei suoi album in studio, anche in questo doppio cd troviamo brani di quel periodo. Interessante, anche, il recupero di brani di quel periodo che non appartengono al repertorio rock blues. Tra le 14 tracce presenti, infatti, ascoltiamo un medley contenente A new day yesterday, brano dei Jethro Tull apparso su “Stand up” e Straship trooper/Wurm degli Yes di “The Yes album”.

La partenza sparata di Bridge to better days è un ottimo biglietto di presentazione. La Gibson Les Paul di Bonamassa manda un chiaro messaggio all’ascoltatore. Ma sono tutti i brani che riescono a farsi apprezzare. In ognuno di loro si può scorgere l’influenza che, i grandi chitarristi come Jimmy Page, Alvin Lee, John Mayall, solo per citarne alcuni, hanno esercitato sul chitarrista americano. Ed è proprio a questi artisti che Bonamassa rende omaggio interpretando alla sua maniera pezzi storici del loro repertorio. Di Mayall troviamo l’infuocata Another kinda love e So many roads, quest’ultima struggente come quella del leader dei Bluesbreakers. One of these days, addirittura, è stata scritta a quattro mani con Alvin Lee. Jimmy Page viene tributato con l’assolo che, il chitarrista dei Led Zeppelin, ha eseguito in Dazed and confused. Ogni singola nota di quel memorabile assolo è eseguita con estrema devozione per il suo maestro nella lunghissima e superba Django/Just got paid. Sorprendente che in merito non sia ci sia nessun riferimento nel libretto. Grande attenzione viene prestata da Joe Bonamassa nella cover High water everywhere di Charley Patton. Una esecuzione da brivido. Si potrebbe pensare a questo come ad un lavoro contenente solo cover. Nulla di più sbagliato. A parte Sloe gin, scritta da Bob Ezrin e Michael Kamen, le già citate Walk in my shadows e One of these days, il medley India/Mountain time, Woke up dreaming, scritta con Will Jennings, Asking around for you dimostrano quanto Bonamassa sappia essere all’altezza anche come compositore.

Un doppio album di grandissima intensità. Da consigliare, sopratutto, a coloro i quali non hanno mai visto Bonamassa in una esibizione live ed in cui il Nostro mostra eccellente tecnica e doti vocali degne di un grande bluesman, ormai, entrato nell’Olimpo dei Grandi.

Giuseppe Panella

Track List

Disc: 1
- Bridge to Better Days
- Walk in My Shadows
- So Many Roads
- India/Mountain Time
- Another Kinda Love
- Sloe Gin
- One of These Days

Disc: 2
- Ball Peen Hammer
- If Heartaches Were Nickels
- Woke Up Dreaming
- Django/Just Got Paid
- High Water Everywhere
- Asking Around for You
- A New Day Yesterday/Starship Trooper/Wurm

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