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Brown & the Leaves – Landscapes
(Reb Birds Records/Audioglobe)
www.myspace.com/brownandtheleaves

Dalla copertina alle prime note del brano di apertura Brand new world, Brown and the Leaves può sembrare un disco straniero. E' invece un prodotto italianissimo, del friuliano Mattia del Moro, che di internazionale però, nel senso migliore del termine, ha tutto l'appeal.
Per l'artista, ventiquattrenne, è l'album di debutto. Si chiama Landscapes, come una raccolta di paesaggi, emozioni, colori, visioni filtrate attraverso l'amore per la propria terra e per i propri posti d'origine. Nel caso di Brown, la Carnia, regione alle falde delle prealpi friulane.
Musica riflessiva, dai contorni sfumati e malinconici, come le foglie d'autunno o come i colori di una giornata di pioggia (la stessa in cui Brown è ritratto, in piedi su una balla di fieno, sulla copertina).
E' un album per certi aspetti un po' nordico, dalle melodie semplici, cantato in inglese, tra la canzone d'autore e l'indie folk, tra Nick Drake (fonte di ispirazione per Mattia) e i Kings of Convenience.
E' un album in cui vince l'atmosfera complessiva, un po' nostalgica e un po' nebbiosa. Conferisce al lavoro un trademark, una credibilità. E' un elemento importante per memorizzare e imparare a conoscere il sound di Brown & The Leaves. Manca forse qualche brano più convincente, qualche sterzata nella scrittura. Ma è un bel debutto.

Giulia Nuti


Brand New World
Erasmus
It Has Got To Be
Spinning Leaves
Don't Make A Move
Quiet Life In A Quiet Place
Still Awake
Just Let You Know
Fragments
While The Waves
Locked In A Cage

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