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Con Devotion Implosion i losangelini Gliss raggiungono la loro seconda pubblicazione discografica. Feedback, noise, muri di chitarre rumorosi, cantati cantilenanti e strascicati sono gli elementi chiave del sound del trio formato da Martin Klingam, David Raiss e Victoria Cecilia. Un moderno shoegaze nel più classico dei canoni, debitore verso Jesus and Mary Chain, Sonic Youth, Black Rebel Motorcycle Club, Smashing Pumpkins (per questi ultimi due hanno anche aperto dal vivo).
Sonorità dense, irriverenti, disegnate dagli effetti per chitarra, attratte dalla psichedelia anni '60 e dal lato più nero di certa musica pop-rock. Belle sonorità, in un genere in cui l'impatto sonoro ha la sua importanza rilevante. Finito l'impatto del sound, però, non si va molto oltre. Il disco procede uguale a se stesso, i pezzi sono molto simili tra di loro, la ricerca non è molta non solo nelle trovate innovative ma anche nelle piccole scaltrezze (i pezzi, ad esempio, iniziano quasi tutti nello stesso modo, con un feedback). Non si può certo dire che la base non sia buona, ma dal secondo disco ci si sarebbe aspettati qualcosa in più.
Giulia Nuti
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