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Gong - 2032
(G-Wave/Goodfellas)

Non c’è bisogno di essere cresciuti negli anni settanta per apprezzare il ritorno delle teieire volanti che animarono la “Radio Gnome Trilogy“ dei Gong di David Allen, australiano sballato e fricchettone, co fondatore dei Soft Machine ma soprattutto tenutario di una isola che non c‘è da ben 41 anni. Per i suoi Gong del 2009, Flying Teapot (1973), Angel’s Egg (1973) and You (1974) sono infatti solo la degna anticipazione del nuovo 2032, un album di space rock fusion di prim’ordine che riposiziona la formazione sulla mappa del diforismo urbano e non.
Allen, buona nuova!, per la prima volta dai tempi di You, ritrova Steve Hillage, chitarrista liquido e perennemente in trance dai tempi dei System 7 ad oggi, mettendo così in pista il motore originale della band, un misto di eccentricità e non convenzionalità che oggi fa gola a tanti gruppi dell’ultima ora e che si è affinato, impreziosito con gli anni diventando un vero e proprio marchio di fabbrica a tutti gli effetti.
Sulla Oily Way ( la via oliosa) tornano quindi a scivolare molti dei fondatori della originaria comune: GillY Smith ( Shakti Yoni ) e Miquette Giraudy
( Bambaloni Yoni ), ex di Allen e Hillage, continuano a farfugliare parole e sussurri senza alcun senso qui e lì, il sassofonista Didier Maleherbe riprende a pieno titolo il suo nome d’arte di Bloomdido Bad de Grass dividendo le ance con lo straordinario Theo Travis, dalla corte di Robert Fripp, per alcuni intrecci dai toni variabili in Guitar Zero, il bassista Mike Howlett, per anni uomo fidato di Kevin Ayers, altro Soft Machine, macina senza sosta riff su riff come nella conclusiva Portal, viaggio cosmico vecchia maniera che fa star bene.
Si sente insomma odore di non prevedibilità anche se spesso il tono è un po’ naif come naif a pieno titolo è Allen, ultimo esponente di una Beat Generation che potremmo meglio definire come Early People From Ibiza.
David Allen, Zero the Hero, immarcescibile super inter partes, resta perciò alla guida della sua Flying Teapot con un ruolo improbabile che gli altri gli riconoscono a pieno titolo lanciando moniti dal suo Banana Moon Observatory. Messaggi importanti forse per pochi eletti ma precisi e netti, come quello che preannuncia un ricongiungimento dei Pixies stessi con i barbarici terrestri in Dance of The Pixies.
Quando accadrà, non dite che non eravate state avvertiti.


Hrandi V.Bakshi 2009

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