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Son Volt - Okemah and the Melody of Riot
(Legacy/ Sony)
www.sonvolt.net
www.jayfarrar.net



Jay Farrar has reassembled Son Volt (with all new members) for its first all-new recording in seven years. They are back with a raw and impulsive album named Okemah and the Melody of Riot where Woody Guthrie is the major inspiration but Neil Young is the most important influence.

La copertina di Okeman And The Melody Of Riot dei Son Volt, probabilmente rimarrà nella storia del rock militante come una delle più belle e suggestive, riporta infatti alla mente la chitarra di Woody Guthrie dove lui aveva inciso con un temperino la scritta “this machine kills fascits”. Ed è proprio da Guthrie che questo album prende le mosse citandolo apertamente nella in Bandages and Scars, in cui Jay Farrar dice “Le parole di Woody Guthrie risuonano nella mia testa” quasi fosse stato lui a fargli prendere coscienza della situazione politica degli Stati Uniti e a farlo scendere in campo con questo pugno di canzoni. Una scelta coraggiosa quella di immergersi nella politica per Jay Farrar così come coraggioso è stato riportare in auge il marchio Son Volt. Al di là degli scopi commerciali la scelta di ritornare alla vecchia sigla, è stata dettata senza dubbio dalla necessità di raggiungere con queste canzoni anche i fans storici e far in modo che giungessero ad un pubblico più vasto di quello di Jay Farrar come solista. Una necessità derivata dalla potenza espressiva di questi brani a cui nessun appassionato di alternative country americano dovrebbe mancare l’ascolto. A rendere ancor più interessante tutta l’operazione è il formato del disco, pubblicato in dual disc ovvero un disco con due strati un cd audio e uno dvd in cui è presente un interessantissimo documentario sul disco nonché tutto l’album in qualità DVD Audio 5+1. Ad accompagnare Farrar troviamo una line up dei Son Volt completamente rinnovata che come new entry Dave Bryson (batteria), Andrew Duplantis (basso), e Brad Rice (ex Backsliders e Whiskeytown) alla chitarra. Non meno importanti gli apporti di Eric Heywood e Mark Spencer, che mettono lo zampino in alcuni brani in maniera determinante. Rispetto al passato i Son Volt sono molto meno legati alle radici country e rurali e molto più inclini alla sperimentazione sonora ad alto potenziale elettrico. Esempio ne sono la già citata Bandages and Scars ispirata da Woody Guthrie ma influenzata dal Neil Young più elettrico, la scatenata Afterglow 61 che vorrebbe e forse è la personale Highway 61 di Jay Farrar e la travolgente Jet Pilot in cui Bryson infiamma il brano con brucianti passaggi chitarristici. Dello stesso livello di potenza sonora sono anche Endless War e 6 String Belief che con Who, Gramophone e Chaos Stream fanno da asse portante di un disco che man mano va avanti assume i connotati del piccolo capolavoro. Non mancano inoltre alcuni quadretti folkie come Ipecac e Medication, quest’ultima intrisa di spunti di psichedelia che fanno da contrappunto alla quasi suite finale di World Waits for You in cui Jay Farrar regala una splendida prova vocale nonché un brano impeccabile dal punto di vista melodico. Per approfondire il disco vale la pena ascoltare anche l’EP di Afterglow 61 in cui sono presenti la magnifica outtake Joe Citizen's Blues", e infuocate versioni live di Bondages And Scars, Medication, Ipecac e Gramophone in cui traspare tutta la forza espressiva di questa rinnovata line up dei Son Volt sul palco. Okeman And The Melody Of Riot è il ritorno di una band eccellente di cui si sentiva il bisogno, dispiace solo la mancanza dei membri originari a parte Jay Farrar. Probabilmente ora staremmo parlando di un disco epocale.

Salvatore Esposito

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