Cherryholmes II – Black And White
(Skaggs Family Records)
www.skaggsfamilyrecords.com

The Cherryholmes are a family bluegrass band who rose to the top of the bluegrass heap as IBMA Entertainers of the Year after their first Skaggs release. Now they come back with a new album, titled Black And White, a little collection of breakdowns and fiddle tunes, twin fiddles and percussive mandolin, soulful singing and tight family harmonies.

Negli States, non è insolito trovare formazioni bluegrass dove tutti i membri della band appartengono alla stessa famiglia o in alcuni casi con un paio di inserimenti esterni come ad esempio nella Del McCoury Band. Va però detto che ben poche di queste band raggiungono il successo e che molte di esse sono composte da semplici appassionati, ma a volte alcune riescono a spuntarla come nel caso dei Cherryholmes, in cui spicca la giovane Cia, banjoista di altissimo livello dotata di una voce strepitosa che ricorda da vicino quella di Ronda Vincent. Il loro nuovo album, Black And White, è un disco pieno di spunti interessanti ma ha un unico limiti, ovvero quello di presentare in copertina la band quasi fosse un gruppo heavy metal o una via dimezzo tra la famiglia Addams e una reunion di Black Oak Arkansas. Non sorprende che la mattatrice del disco sia Cia, che ha composto la maggior parte dei brani originali presenti nel disco come la splendida You Don’t Know What Love Is e la prison ballad Black And White. Rispetto al passato però si nota una grande crescita nell’interplay del sestetto che passa da spaccati rurali a divagazioni nel bluegrass progressiv come nel caso di Don't Give Your Heart to a Knoxville Girl, cantata da B.J. o della cover di Knoxville Girl dei Louvin Brothers. Piacerano sicuramente agli appassionati del genere anche brani come Tell Me Why, scritta e cantata da Molly, la splendida The Nine Yards e la swingante Darkness On The Delta. I Cherryholmes si confermano come una delle sorprese dell’Old Time revival, e questo non solo grazie al talento di Cia, ma soprattutto grazie ad una crescita corale di tutta la band.

Salvatore Esposito