John Pinamonti - Urbane Myth (Live at Sunny's)
(JP Production)
www.pinamonti.com

Recorded live at the legendary Sunny's Bar in Red Hook, Brooklyn, Urban Myth is the new John Pinamonti record. This album features cover songs (Woody Guthrie, Ramones, Townes Van Zandt, Leonard Cohen) and original tracks including Boots on the Ground, a powerful song about the war in Iraq.

John Pinamonti è un cantautore Newyorkese, già segnalatosi in passato per qualche disco interessante come JP3 che risale ormai ad un paio di anni fa. Come spesso accade, i cantautori spesso sentono l’esigenza di pubblicare un disco dal vivo che in qualche modo sintetizzi l’atmosfera dei loro live act. Il caso del nuovo live di John Pinamonti è però un po’ diverso, perché oltre a ricreare lo spirito dei suoi concerti, allo stesso tempo testimonia le sue radici musicali. Inciso nel leggendario Sunny’s Bar di Red Hook a Brooklyn (NYC), Urban Myth, mescola composizioni originali e cover, il tutto suonato prevalentemente in chiave acustica con la band che di solito lo accompagna on the road (Rod Hohl, chitarre elettriche, Josh Roy Brown, lap steel, John Abbey, basso e Charlie Shaw, batteria). Il disco, pur non avendo le velleità del capolavoro, è un piccolo saggio di puro cantautorato artigianale, il tutto condito da una band dal buon tiro nei pezzi elettrici e dalla giusta eleganza in quelli acustici. Ad aprire il disco è una toccante versione di Pastures Of Plenty di Woody Guthrie, cesellata dall’intreccio tra l’acustica di Pinamonti e la slide, seguita a ruota da tre ballate autografe dai toni folk, ovvero Last Time, Better e My Little World. Trovano spazio poi altre interessantissime cover come Loretta di Townes Van Zandt, Legend In My Time di Don Gibson (eseguita in un arrangiamento molto simile a quello prosto da Bob Dylan nel corso del NET ma con la particolarità dell’ukulele suonato da Pinamonti), Swingin'Party di Paul Wersterberg, la bella resa di Havana dei Ramones e la tenue Tonight Will Be Fine di Leonard Cohen. Chiudono il live set due gustose ballate dai toni elettro acustici, Black Guitar e Gettin’ Time To Go. In fondo al disco trovano poi posto due bonus track registrate in studio, ovvero Boots On The Ground, un mid tempo rock in cui Pinamonti critica la guerra in Iraq con gli occhi di un soldato, e l’ambiziosa May, ovvero un poema di John Updicke messo in musica dal cantautore newyorkese. Live At Sunny ci fornisce un quadro dettagliato di tutto il talento di John Pinamonti, che si segnala come uno dei cantautori “minori” più interessanti del momento.

Salvatore Esposito