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Alex Gomez – Outdoor Kitchen
(Alex Gomex)
www.alexgomez.biz

Come to testify at a crossroads where careless love, casual sex and substance abuse collide, Alex Gomez sounds like a man weary of shouting truth. A good album, forcing the borders of traditional blues

Dopo album come Always Never, Metallic Blue Eletric e Warm Sensations (recensito su Il Popolo del Blues novembre 2006), il texano Alex Gomez torna all’attacco con un nuovo album. Come il precedente, Outdoor Kitchen è un album autoprodotto dall’appeal artigianale, ma che fa leva su alcuni degli aspetti che nel blues sono più importanti: passione e feeling. Avevamo lasciato Gomez con un album che era un muro di chitarre ruggenti che assaliva non solo l’ascoltatore ma anche i cantati dello stesso Alex, risucchiati in quelle che a volte, più che canzoni, divenivano pure frequenze. Questa volta Gomez – il paladino di una vita vissuta tra alcool, fumo, droga, sesso e blues come nel più tipico degli stereotipi da film- ci stupisce con un album melodico. L’aggettivo è, a buona ragione, un controsenso, visto che di melodico in Outdoor Kitchen non c’è davvero niente. Eppure paragonandolo ad altri capitoli della sua discografia, il cambiamento va in questo senso. Se al blues si può unire il termine low-fi, questo è il caso di farlo. L’album si apre con One tequila more, in cui la voce di Gomez ondeggia e si lamenta attraverso i melismi imprevedibili di un Tom Waits impazzito. Lo stile canoro sarà questo per buona parte dell’album. Questa volta un po’ più tradizionale, Gomez è comunque un artista che di ciò che è il blues nella sua forma più canonica tranquillamente se ne frega, scomodando garage e rock, John Spencer e Black Keys, ma soprattutto mantenendosi fedele a quella linea guida personale e non codificabile che è la sua propria concezione della musica. Dieci tracce, ventotto minuti e spiccioli, un colpo di pistola alla testa, una tequila alla goccia. Un album che scorre nella più completa incongruenza ma che lascia la sensazione che ci sia qualcosa di forte e, a modo suo, talentuoso. Come dice Alex di sé stesso “forse questa non è la musica del diavolo, ma di sicuro è la musica che il diavolo ascolta”.

Giulia Nuti

Track List

One tequila more
devil candy
wake up call
smile now
I cant tell
working girls
come with me
sextacy
road to hll
down the bayou

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