Introspective and intense songwriting. An album capable to evoke foggy winter images perfectly reflecting its title, Ghostly Days
Ghost Days è uno degli album dagli inizi più sconvolgenti degli ultimi mesi. L’atmosfera spettrale e vacua della canzone di apertura è coronata dai primi versi dell’intero disco: “pensavo di essere morto/che mi avessero sparato in testa/sepolto nella mia camera/sepolto nel mio letto”. Ascoltando testi e musiche di Syd Metters, pseudonimo dietro cui si nasconde il francese Jonathan Morali, si è assaliti da una sensazione di disorientamento: aleggia un’introspezione estrema, toni a volte quasi depressi, sembra di viaggiare sospesi nella nebbia, ai confini della mente o tra le immagini sfocate che riempiono la confezione del cd. A tratti, come sulla dolce Ill Jackson, Syd suona come un Jens Lekman più sinfonico. Da un lato Matters ha la vocazione del cantautore triste, che ricerca l’ispirazione dentro di sé, interiorizzando i problemi della vita. Dall’altra approda, e ne sono la prova tracce come la title track Ghost Days, verso la psichedelia, ispirandosi specialmente a quella inglese e realizzando avvolgenti brani reverberati e dai contorni sfumati. Della psichedelia recupera anche elementi ossessivi come quelli che caratterizzano l’arrangiamento la ballata My love’s on the pier e che in alcuni momenti lo avvicinano a Syd Barret e ai Pink Floyd del primo periodo (I was asleep). Ghost Days è stato ristampato una versione su doppio cd, che oltre all’album vero e proprio include una collezione di ghost tracks e video. Le atmosfere nebbiose e invernali attenuano i contrasti, ma lasciano trasparire il talento di Matters.
Giulia Nuti
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Track List
Everything Else
I Was Asleep
Ill Jackson
It's A Nickname
Ghost Days
My Lover's On The Pier
Cloudflakes
After All These Years
Louise
Big Moon
Anytime Now!
Me And My Horses
Nobody Told Me |