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Sam Baker - Cotton
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Cotton is the conclusion of Sam Baker’s trilogy started in 2004 with Mercy. This album features thirteen tracks with some brilliant songs like Palestine, Moon and the traditional Who’s Gonna Be Your Man. Abbiamo conosciuto Sam Baker nel 2004 quando debuttò con Mercy , disco che ha aperto la trilogia continuata con Pretty World del 2007 e che con Cotton vede la sua conclusione. In questi anni abbiamo imparato a scoprire il suo songwriting colto, la sua voce roca e il suo stile sempre misurato e mai sopra le righe. La sua vita, dopo l’incidente che lo vide vittima di un attentato su un treno in Perù, è stata tutta in salita e la musica in qualche modo lo aiutato ad esorcizzare i suoi fantasmi, le sue paure, il cui spettro di tanto in tanto fa ancora capolino nelle sue canzoni. In continuità con i due dischi precedenti, Cotton, rappresenta però un ulteriore passo in avanti per la sua carriera artistica, il suo songwriting si è fatto più maturo, e in questi nuovi brani sembra raccontarsi a cuore aperto, quasi avesse deciso di affidare il suo lato più intimo a queste canzoni. Le storie raccontate da Baker, piene di sofferenza, malinconia e riflessioni, in Cotton sembrano avere tratti più poetici, quasi nella sua vita fosse entrato un lieve raggio di sole. Inciso a Franklin, Tennessee, e co-prodotto con Tim Lorsch, Cotton raccoglie tredici brani di grande intensità emotiva, i cui arrangiamenti acustici associati agli archi o al piano fanno da sfondo a storie di redenzione come nel caso di Palestine, brano intensissimo diviso in due parti, di dannazione, di solitudine e spaccati di memoria di un America che fu come nel folkblues di Cotton e il country colto di Mennonite. Difficile trovare un brano migliore dell’altro, ma gioielli come Moon, Signs e la conclusiva Snow sono assolutamente indicativi per definire questo disco un vero gioiello. Splendidi sono anche il soffuso strumentale per solo piano Say The Right Words e il traditional Who's Gonna Be Your Man interpretato magistralmente da Baker. Se dovessimo segnalare sin d’ora un disco roots dell’anno , Cotton è certamente il candidato numero uno. Salvatore Esposito
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1. Dixie |
