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INTERVIEW

Intervista ai Tender Trap  
www.myspace.com/tendertrap  
  
La dolce trappola del pop

I Tender Trap non hanno bisogno di alcuna presentazione per gli amanti di una certa scena indie di stampo nostalgico e britannico. Nientemeno la loro leader Amelia Fletcher, vera e propria madrina del Twee-Pop, protagonista per un breve periodo delle canzoni raccolte nelle cassettine della rivista britannica NME, veri e propri oggetti di culto che hanno acquisito sempre più valore nel corso del tempo. La sua nuova band si chiama "Tender Trap" e fa parte di una evoluzione musicale che ha visto Amelia passare dalle storiche Talulah Gosh alle altrettanto leggendarie Heavenly e Marine Research . Il tutto all'inseguimento incessante del brano pop perfetto. Perdere tempo parlando di cavolate  mi è parsa  la cosa più sensata da fare per evocare la leggerezza speciale che brilla soltanto nelle più raffinate gemme pop.

Mark Zonda: Amelia, qual'è la storia dei Tender Trap?

Amelia Fletcher: Non è una gran storia, a dire la verità. I Tender Trap sono sorti dalle ceneri della mia band precedente: i Marine Research. Quando abbiamo iniziato eravamo più ispirati da sonorità elettroniche e misteriose. Eravamo influenzati dai Magnetic Fields e la loro versione abbastanza perversa del mondo. Ci piaceva l'idea di provare qualcosa di nuovo. Ma questo tanto tempo fa. Oggi siamo più presi dal fare musica nel modo che preferiamo, ovvero come una band fuzz pop colta ma fascinosa e femminile votata alla filosofia "do it yourself". Alla fine siamo molto più in linea con la musica che facevamo agli esordi nelle nostre precedenti incarnazioni Talulah Gosh e Heavenly.

Mark Zonda: Marine Reseach è  proprio un nome figo per una band e i Magnetic Fields sono uno dei miei gruppi preferiti. A cosa è dovuta la fine di questo capitolo delle vostre avventure musicali?

Amelia Fletcher: Beh! Anche noi amiamo i Magnetic Fields ovviamente. Sia come band che come persone. Semplicemente non eravamo in grado di ottenere gli stessi risultati quando cercavamo di imitarli. Alla fine ci siamo resi conto che quella musica non era semplicemente nel nostro DNA. Abbiamo l'indie pop nel sangue!

Mark Zonda: Ma tutti i componenti della band sono appassionati di twee, revival c86 e indie pop?

Amelia Fletcher: Sì, penso che tutti nella band siano appassionati al genere, ciascuno a modo suo. Anche se sono pronti a negarlo davanti ad altre persone fuori dal giro.

Mark Zonda: Dum Dum o Vivian. Qual'è  il ritratto della ragazza indie pop moderna perfetta ?

Amelia Fletcher: Ti dirò, mi piacciono entrambe. Ci siamo divertiti a suonare con le Dum Dum Girls la settimana scorsa, ma devo confessarti che mi sento molto più a mio agio con le Vivian Girls. Musicalmente sono un pelo più vivaci, divertenti e, cosa che conta davvero tanto, sono un po' meno barbone e tendono a vestirsi di più. Quelle Dum Dum Girls stavano per ridursi a non avere quasi più niente addosso quando abbiamo suonato a Los Angeles, ma bisogna avvisarle che rischiano di prendersi un bel raffreddore se provano a rifare gli stessi numeri in Europa! Se fossi una ragazzina oggi non avrei dubbi: sognerei di suonare nelle Vivian.

Mark Zonda: Questa è un'occasione d'oro! Domani vedrò le "Dumb Girls" dal vivo. Cosa suggerisci di dire per attirare la loro attenzione?

Amelia Fletcher: Ma è semplicissimo Mark! Tu digli:"Ohi! come ti sono sembrate le Tender Trap quando hai suonato con loro?". Poi mi raccomando: dimmi cosa ti hanno risposto! Sono quasi sicura che la risposta sarà:"Chi?"

Mark Zonda: Tornando alla musica, qual'è  la storia di "Talking Backward"?

Amelia Fletcher: E' la storia del desiderio di voler dire qualcosa a qualcuno che ti piace e scoprire con orrore che tutto quello che ti esce dalla bocca è completamente sbagliato. Nota bene: sembra tutto perfettamente eloquente nella tua testa, ma in qualche modo quello che esce nei discorsi è irrimediabilmente confuso. Le ultime parole nel ritornello sono: "Life than more you love I". Rende l'idea, no?

Mark Zonda: Sei soddisfatta di questa canzone?

Amelia Fletcher: Sì, completamente! Mi piace veramente tanto. Soprattutto la parte di mezzo dove salta fuori il cantato a cappella che fa "ba-da-ba-s" verso la fine. Roba tosta da girlband!

Mark Zonda: Amelia, il vostro gruppo è reduce dal Popfest di New York. Com'è andata?

Amelia Fletcher: Decisamente alla grande! Ci siamo proprio divertiti e abbiamo incontrato della gente assolutamente adorabile. Era da sei anni che non andavamo negli States, quindi è  stato proprio elettrizzante. Abbiamo anche suonato a Philadelphia di sabato, ed è venuto fuori che il posto dove dovevamo esibirci era la sede di una confraternita! Tale Pi Lambda! Più americanata di così! Ho molto gradito anche andare passeggiare per Manatthan e un'assolata Brooklyn. L'America ha degli odori particolarmente caratteristici e suggestivi.

Mark Zonda: Ma allora perché  David Bowie "ha paura degli Americani" e poi parla come uno di loro?

Amelia Fletcher: Bella domanda! Non so mica come risponderti. Forse pensa di essere un "ragno da Marte".

Mark Zonda


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