A very good essai of Al Di Meola way of composing and playing guitar

Sarà anche una conseguenza del caos, come recita il titolo. Fatto sta che questo nuovo album di Al Di Meola, chitarrista ormai entrato nella storia come esponente pionieristico della fusion jazzistica, compie pienamente il suo dovere. Ovvero quello di essere messo sul lettore Cd e far passare un'ora piacevole all'ascoltatore con brani di grande classe. E' vero che ci sono molti ospiti illustri, da Chick Corea già collega nei gloriosi Return to Forever, ai bassisti John Patitucci e Victor Miranda, a Barry Miles alle tastiere. Ma il merito di Di Meola è soprattutto quello di alternare ai brani più complessi dei brevi momenti solisti di riflessione. Questo permette di seguire un percorso all'interno dell'album, tra dinamiche e timbriche diverse. Ricordavamo Corea, e Red Moon con la sua partecipazione è uno dei momenti migliori del disco. Ma sono di grande fascino i due San Marco (a inizio e a fine percorso) molto sentiti da Di Meola, innamorato del nostro paese grazie anche alle sue origini. E ascoltate attentamente anche Tao, dove il solista imprime al suono chitarristico un carattere forte, autorevole, senza retorica, e Azucar suonato con grande divertimento. Senza dubbio una bella conferma di un artista intelligente e maturo. Un fatto che non è sempre scontato al giorno d'oggi.

Michele Manzotti