. Micah P. Hinson and the Oper Circuit
madeleine peyroux Micah P. Hinson and the Oper Circuit
(sketchbook)
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11 bittersweet songs from abile, tx

Meno fibrillatorio che dal vivo Micah P. Hinson mostra in pieno la sua eleganza scalcinata nel nuovo album, un disco voluto più dal suo pubblico inglese che da quello americano. Cowboy emarginato alla Bella Ciao, assatanato e afflitto da storie mai semplici e irrisolte, Micah su disco ha un aplomb che – visto dal vivo al The Green Man Festival 2006 - non avevamo riscontrato. Tutto l’impianto resta intatto ma qui nessuno si accavalla, nessuno si vuole bruciare con il fuoco, come ci era parso il texano in concerto, dotato di una certa dote di scellerata trascendenza.
Qui tutto ha un ordine dettato dalla volontà di Micah P. Hinson : l’armonicista H. de Massa, chiaro braccio destro, ha il compito di descrivere i confini del suono del gruppo, denominato con un certo estro “Opera Circuit” mentre gli altri musicisti stanno al gioco del capo, un 25enne con l’occhio dello schizofrenico. Un quartetto d’archi suona come una marching band funeraria, una sezione di trombe mariachi come un quaretto d’archi.
Musica per la siesta degli ubriachi, Micah P. Hinson & the Opera Circuit allunga il passo sull’esperimento ben riuscito di Alejandro escovedo con quartetto d’archi di qualche mese fa. Il disco piacerà tantissimo ai fans dei Pogues e di Shane McGowan con il quale Micah condivide certe inflessioni corsare ma non disturberà i fan di Tom Waits con cui il texano condivide una certa innata musicalità tirando fuori tutta la sua anima melanconica qui e là come nella bellissime “she dont own me” e “little boy dream “, campire songs notturne da front porch seat. Maestosa e illuminante “you’re only lonely “ un brano che ben descrive il mood dell’autore, minimale la conclusiva “ don’t leave me now “, canzone a manovella di altri tempi.
Un misto di agrodolce, amore/odio, lucida follia traspare nelle note di un album intenso, piccola gemma da conservare stretta e far ascoltare a una ristretta cerchia di persone che possano davvero capire in silenzio, senza troppi commenti superflui.

Ernesto de Pascale

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