West Coast oriented skillful roman songwriter stand the comparison

Il romano Stefano Frollano mette in mostra tutto il suo amore per il suono del cantautorato westcoastiano in un album garbato e ben realizzato il cui unico limite è dovuto a una realizzazione in un arco di tempo troppo lungo e a un inglese che tradisce trascorsi scolastici. Una bella partenza con “Autumn Field” e bene avanti tutta con “Higher & Higher” entrambe rese preziose dalla chitarra di Jeff Pevar. Nash, America, il primo Young e le ombre di altri appaiono in un disco che cerca esattamente di suonare come uno di quei punti di riferimento. Con la determinazione di rischiare di più e senza attendere molto Stefano Frollano potrà mostrarci davvero tutta la sua arte. Questo album funziona molto bene come biglietto da visita ma adesso è venuto il momento di lanciarsi appresso all’ispirazione come sa fare in “Just for a While “.
Frollano tende la mano a un milanese che da molti anni si muove nello stesso spazio, Max Meazza e quello che si potrebbe sperare è che i due, di due diverse generazioni, possano un giorno collaborare insieme, unire gli sforzi alla ricerca della loro terra promessa per riproporla qui da noi. Questo è solo un suggerimento ma il recensore se la sente di darlo con convinzione e autorevolezza. Una scena di artisti innamorati del cantautorato alto torna a galla con la possibilità, straordinaria, di poter condividere oggi, grazie alla tecnologia, musica e idee senza doversi spostare.
Le canzoni di Stefano Frollano sono perfettamente in chiave con quelle dei suoi artisti di riferimento, chissà che qualcuno di questi non voglia suonarle proprio laggiù.

Ernesto de Pascale