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Warren Haynes – Live at Bonnaroo
(ATO/Evangeline)


Dopo esser riuscito a portare avanti la carriera dei Gov’t Mule, venuto a mancare il bassista Allen Woody , registrando a turno con i migliori bassisti del mondo e dopo aver pubblicato un album come The Deepest End, doppio cd live con una parata incredibile di ospiti e relativo dvd - che al giorno d’oggi, in cui il materiale che si ha si dà via a caro prezzo, appare senza dubbio un’ iniziativa coraggiosa – Warren Haynes torna a far parlare di sé per le imprese imprevedibili. Questa volta ha sfidato il pubblico del Bonnaroo Festival, festival americano in cui si riuniscono annualmente le migliori Jam Band degli States, da solo con la sua chitarra acustica, esibendosi a mezzogiorno. Entrambe le circostanze sono inusuali in un contesto del genere, essendo il filone delle Jam Band sinteticamente definibile come la corrente musicale che raccoglie i moderni eredi dei Greatful Dead ( non a caso presenziano spesso a Bonnaroo anche Phil Lesh e Bob Weir ) , passando attraverso i Phish per arrivare a Widespread Panic e North Mississipi Allstar. Ospiti abituali di questo giro di artisti sono poi cantautori come Ben Harper e Jack Johnson, che si aggiungono al clima di lunghe improvvisazioni on stage e nottate di musica no stop. Il pubblico del Festival di Bonnaroo è, insomma, molto più incline a tirar tardi la sera che a svegliarsi in tempo per il concerto di mezzogiorno, ed è molto abituato a vivere la musica attorno al concetto di band piuttosto che ad un artista solista. Di tutto ciò rende bene l’idea Warren Haynes nelle brevi note di copertina di questo live, in cui racconta le sue sensazioni prima di salire sul palco e prima ancora di sapere che dalla sua performance sarebbe nato un disco, uno dei pochi suoi dischi da solista negli intervalli di tempo tra il lavoro con i mille gruppi con cui è impegnato. Il chitarrista comunque, imbracciato il suo strumento, riesce a vincere la scommessa. L’album è un’intima e accorata versione di molti dei pezzi che compaiono elettrici nei dischi dei Gov’t Mule, come Patchwork Quilt , Fallen Down, Beautifully Borken, Tastes Like Wine. Haynes attinge anche al suo unico disco da solista (Tales of Ordinary Madness – Mega Force, 1993) con il brano I’ll be the One e cita Radiohead e U2 con, rispettivamente, Lucky e One. Offrendo gradito omaggio al pubblico da Jam Band, propone Stella Blue e To Lay Me Down dei Greatful Dead. Un’immagine di Warren Haynes inedita, che ce lo mostra con successo anche nei suoi aspetti più introspettivi.

Giulia Nuti




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