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DVD reissue of the year

The !!! Beat – 1966 musical tv series
(Bear Family)
www.bear-family.de



Much talked about obscure black oriented tv music show from mid sixties rescued to life via digital, “The !!! Beat” return on 6 dvd .
Essential, essential, essential!!!


Nel ristretto giro di collezionisti di rhythm & blues “The !!! Beat” rappresentava il Santo Graal. In quale altro programma si sarebbero azzardati a programmare nomi minori come Jimmy Church, Frank Howard & The Commanders, The Dolls, Bobby Powell, Mamie Galore, Eva Larsen, Little Gary Ferguson, Rouge Martin e altri ancora ?

L’aura di “The !!! Beat” non gira (solo) intorno ai nomi minori ma ad alcuni colossi della black music degli anni sessanta impossibile vedere altrove: ecco allora sfilare negli studi della indipendente WFAA in Dallas, Texas sotto la guida del dj e co produttore dello show Wiiliam “Hoss” Allen artisti del calibro di Freedy King, Mighty Joe Young, Lou Rawls, Loretta Lynne, Lattimore Browne, Ester Philips, Etta James, Louis Jordan & his Tympani Five (per una intera puntata, quando la gloria del buon caro Louis era da tempo svanita!…), Roscoe Shelton, Earl Gaines (incidentalmente anche autista di Willian ”Hoss” Allen!), Charlie Hodges.

Si costruisce in “The !!! Beat”, puntata dopo puntata, la storia della musica nera di quei luoghi in un formidabile quanto mai casuale assemblaggio che la documenta, costruito più sulle necessità promozionali di singoli artisti di passaggio che sulla volontà di "Hoss" un simpatico quanto furbissimo professionista con interessi in agenzie di booking e promoter locale di etichette come la Chess.



La produzione

Attraverso la sua società “Rogan Productions“, Allen invitava allo show artisti provenienti prevalentemente da sole tre località a cui era colegato per propri affari discografici o editoriali o promozionali: Nashville, New Orleans, Chicago. Qualsiasi artista newyorchese era, notateci quando guarderete le puntate, ripetutamente presentato come proveniente da così lontano e da città così cosmopolita.

Il tono di “The !!! Beat “è quella di una produzione televisiva costruita sul modello del Dick Clark Show o sul modello di Alan Freed, pionieri della promozione e della televisione musicale. Tutto in “The !!! Beat” è però a basso regime: “Hoss”Allen, un uomo con evidente problemi di alcolismo, non è certo un personaggio che – come si suol dire - “buca lo schermo”, nel corso degli show ci sono artisti che partecipano con l’evidente scopo di colmare qualche defezione (Jimmy”Bongo Man” Church, Little Gary Ferguson ).

Clarence “Gatemouth” Brown, Johnny Jones & The House Band

Più volte la house band, diretta da uno straordinario Clarence “Gatemouth” Brown, è chiamata in primo piano per creare una alternanza fra un ospite e l’altro.
Clarence“Gatemouth”Brown, il cui produttore era ”Hoss” Allen, fu l’unico stipendiato dell’intera produzione. Intorno a quel periodo, Brown, prodotto da Willia, registrò il suo unico album per la Chess.
La band dello show, “The Beat Boys” era composta da grandi musicisti: ne fanno parte David “Fathead”Newman al sax (dall’orchestra di Ray Charles), Skippy Brown al piano, Art Grayson alla seconda chitarra, Billy Cox al basso (poi con Jimi Hendrix), Freddy Brown alla batteria, Harrison Colloway alla tromba (in seguito uno dei nomi stabili agli studi Muscle Shoals in Alabama).
Dallo show numero 20, Johnny Jones, anche lui un affiliato di Allen, sostituì “Gatemouth” perché quest’ultimo non sapeva leggere la musica

Lo stile

William ”Hoss” Allen puntata dopo puntata, nonostante le note di produzione sottolineino che le prime dieci siano state registrate in soli 45 giorni(un lavoro di assemblaggio massacrante!) tenta, con lo staff della Show Biz Corporation, la società indipendente che già produceva e vendeva tanti show tv di country, di alzare il tiro, sia nello stile televisivo, sia puntando a un interesse più mainstream.

Ecco allora che nella puntata 11, ad esempio, Wanda Rouzon interpretare “A Hard day’s night”(i Beatles torneranno con “Day Tripper” interpretata da Jimmy Church nello show 21) e la house band, The Beat Boys, “In the midnight hour”, il grande successo di Wilson Pickett (nuovamente loro con questa canzone sempre nello show 21), quasi a volersi ingentilire eventuali stazioni che intendessero acquistare lo show. Un effetto flou appare per la prima volta, per addolcire (forse) così tanta negritudine.

È proprio questa negritudine però la parte più convincente di “The!!!Beat” che si candida a essere indicato come naturale predecessore del favoloso e celebre show televisivo di soul music degli anni settanta, quel “Soul Train” presentato da Don Cornelius, che così bene fotografò il decennio.

Caratteristiche dello show

“The !!! Beat” è, dopotutto solo il secondo programma televisivo a circolazione nazionale di musica nera di cui conosciamo l’esistenza ed è prodotto a soli 24 mesi da quel “The Night Train” (1964) realizzato da WLAC, la potentissima stazione radio di Nashville, che aveva deciso di lanciarsi nel campo dell’intrattenimento promozionale televisivo per il target nero, e di cui “The Night Train” fu precursore.

Dal cartello del titolo (una semplice animazione a passo uno) ai piedistalli per le Go Go Girls (non certamente belle come quelle degli anni a seguire, ma intriganti se pur ruspanti), ai più complicati movimenti di camera che si muove attraverso le quinte della scenografia nella puntata 12 (quella con Johnny Taylor che canta “Changes” e con Rodge Martin, una specie di clone di Solomon Burke), o ai voiceover della puntata 13, fino ai “prossimamente” (dalla puntata 20 alla 26), “The !!! Beat” denota uno sforzo profondo di miglioramento, show dopo show, senza però fondamentali alterazioni del format mantenendo così intatta la continuità stilistica.
Chi era William “Hoss”Allen

Prima di continuare, qualche altra parola per William “Hoss“ Allen: Allen è senza dubbio un MC poco convenzionale. Non più giovanissimo (all’epoca dello show ha 44 anni), gonfio dai troppi drink, con qualche problema di adattamento davanti alla telecamera, “Hoss” si scatena e si riscatta solo nei finali di ogni singolo show, quando si improvvisa ballerino. Le sue interviste con gli artisti sono di maniera, sempre rispettose nei confronti dell’ospite. Allen non esce mai dal seminato consapevole forse delle sue condizioni fisiche.

Curioso notare che nelle prime 13 puntate di “The !!! Beat” William “Hoss” alterna in tutto solo (solo?) 5 differenti abiti a volte cambiandone 3 per puntata. Questo particolare ha fatto supporre al recensore che certi artisti, e le loro multiple perfomance, fossero registrati nell’arco di un solo giorno per poi essere montate e trasmesse in più show da cui i diversi abiti.



The highlights of the 26 shows on DVD

Delle 26 puntate di “The!!!Beat” recuperate dalla benemerita Bear Family (www.bear-family.de) alcune spiccano per qualità generale artistica e uniformità.

La puntata 15, dedicata quasi interamente a Louis Jordan e i suoi Tympani Five, è davvero speciale. La storia racconta che Louis Jordan si sia proposto a William “Hoss” Allen, desideroso di trovare un’esposizione televisiva nazionale, opportunità che da qualche tempo non aveva più.
Pur nella sua potenza l’esibizione di Jordan è velata da un impercettibile tono passè (accentuato dalla presenza della cantante - ballerina Martha, non proprio di primo pelo). All’epoca della registrazione televisiva Louis Jordan incideva per una piccola etichetta della Pennysilvania, Astra, e non se la passava certo bene, nonostante un live sound unito e determinato. Una nuova generazione aveva irrimediabilmente preso il posto di Lousi Jordan and his Tympani Five che così tanto avevano fatto per comare il gap fra il genere Big Band, il Rhythm & blues e il nascente rock & roll. Fortunatamente la sua intera storia su Decca records è stata puntualmente riproposta in un box di 9 cd dalla Bear Family.

Altra puntata imperdibile è la numero 19 che vede un cast composto da Freddie King, Lou Rawls, Joe Simon, Lattimore Browne, Z.Z. Hill più una serie di minori (Mitty Collier e Johnny Jones).

Willie Mitchell (fondatore della Hi records e talent scout di Al Green) è il protagonista quasi assoluto dello show numero 24.
Appaiono qui altri artisti della Hi records: Don Bryant (futuro marito di Ann Pebbles), Big Amos Patton(nipote di Charlie), Veniece Starks, Mabon”Teenie”Hodge (braccio destro di Mitchell) con il sassofonista Freddie Ford, meglio conosciuto come Daddy Goodloe e/o Cleanhead Cootsie.
“Hoss” fu sicuramente felice di riempire con un solo invito l’intero show, regalando, a sua insaputa, alla storia della musica una testimonianza irrepetibile

Una menzione speciale va però allo show numero 26 (dvd n.6 e ultimo show della serie) che vede alternarsi davanti alle telecamere Otis Redding (anche in qualità di presentatore, ruolo in cui mostra destrezza e scioltezza), The Bar Keys, Sam & Dave ed insieme a loro Garnett Mimms, The Ovations, Percy Sledge, Mittie Collier e una giovanissima Patti Labelle accompagnata dalla prima formazione delle Bluebelles (con Nana Hendryx, Sarah Dash e Cindy Birsdsong, poi diventate solo Labelle).

On the air tonite!

La Show Biz production, che si era assicurata lo sponsor della Strikland Corporation ( una vecchia associata di WLAC ) inizio à mettere in onda lo show nell’estate del 1966, quando alcuni brani erano già vecchi e altri, invece, consolidati successi. !3 stazioni televisive nelle maggiori aree urbane e in alcune piccole città del Sud iniziarono a mettere in onda “The !!! Beat “ durante i pomeriggi del weekend o a notte fonda.

Il programma venne però ricevuto con indifferenza; alcuni sponsor minori si ritirano e i progetti di un sequel furono accantonati. Lo show portò a compimento il suo ciclo ma negli anni a seguire, a differenza di tanti altri spettacoli, non venne mai più ripresentato.




What’s happened after…

“The !!! Beat” fu per lo più dimenticato e la sua importanza e valore sottolineato soltanto nel cerchio più ristretto di fan di prima categoria della musica Soul. Fra i collezionisti girarono per anni registrazioni illegali che fomentarono la grandezza del primordiale show che – si vuole rilevarlo
forte – proponeva per lo più esibizioni dal vivo.

William ”Hoss” Allen tornò al suo lavoro presso la stazione WLAC, ma con il cambio d’orientamento della musica nera che iniziava a rivolgersi a un mercato (finalmente) sempre più vasto, la stazione radio perse la propria autorevolezza di una volta. “Hoss” cambiò velocemente pelle e si mutuò in programmatore di musica Gospel. Nel 1971 Allen entrò in un centro di riabilitazione per alcolisti, ristabilendosi completamente e rimanendo sobrio fino alla sua morte, nel 1997.

Ma i giorni delle onde medie e di WLAC erano completamente andati e la stazione da 50.000 watt, vanto di Bashville, nei tardi settanta divenne dedita esclusivamente al Gospel e oggi ospita talk show politici della destra.

La Showbiz production venne acquistata da Willie Nelson, rimanendo, fortunatamente fuori dai problemi fiscali che il cantante ebbe con la IRS americana nei primi anni novanta.

A Tv show conceived as a Revue

In una televisione di belli e di mezzi altamente tecnologici “The!!!Beat” ha il sapore di una semplice Revue in onda davanti a delle telecamere che documentano e nulla più.

Questo è il vero scopo della televisione degli anni sessanta: documentare.
Questo scopo è purtroppo andato scomparendo, sostituito da interessi trasversali.


In “The!!!Beat” di trasversale c’è molto poco: i promoter locali– come più volte ci ha raccontato in esclusiva per Il Popolo del Blues Marshall Chess della Chess Records – erano a stipendio.
Nella produzione di “The!!!Beat” si può al massimo ravvedere una seconda linea interpretativa, cioè presentare e dare spazio in tv a degli artisti che Allen rappresentava.
Niente di più, niente di diverso, niente d’altro.

Intenzioni che, visto il tenore degli artisti, devono essere considerate d’alto livello. Quale altro programma riuscì negli anni sessanta a mettere insieme Bobby Hebb e Lou Rawls, con minori quali la Raelettes Bobbye Hall e Jimmy “Bongo Man” Church?

Nella puntata 20 di “The!!!Beat” c’è un momento su cui vale la pena focalizzare l’attenzione: è l’esibizione di Bobby Hebb.
Hebb, nel pieno del suo successo, “Sunny”, un brano che rimane uno classic american standard, ha la fiducia, la confidenza, il coraggio di presentarsi in uno show assemblato da un alcolizzato dj di provincia con molte potenzialità ma poche speranze di successo.
Questo non sarebbe mai più accaduto nella televisione né altresì accadeva all’epoca in gran parte del mondo e d’America. Il marketing era sufficientemente adulto per sapere scegliere i promotional spotlights dei propri artisti. Eppure Hebb si presenta al pubblico e non solo con il suo più grande successo ma anche con una scatenatissima versione di “Got you on my mind” in cui si “sbraca” completamente, perdendo ogni ritegno, offrendo una immagine di sé assolutamente antitetica a quella confidenziale dell’interprete di ”Sunny”.

Here it is the ultimate greatness of “The!!!Beat”: been enough indipendent offering to a potential audience the highs and lows of black music from amateurs (The Panthers, The Four Ms) back to back to the biggest names of rhythm & blues in mid sixties.
None else did it so good that way.
Essential, essential, essential.
DVD Reissue of the year.


Ernesto de Pascale

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