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Le sacre du Tympan
(label bleu)
www.label-bleu.com



French Pulp Noir big band at its best. Highly recommended!!!

Si può ancora scoprire un buon disco? stupirsi nell’ascoltare una gradita sorpresa? Ascoltando Le Sacre du Tympan diretti da Fred Pallem e giunti con “Le Retour” al secondo album, la risposta è SI’.
Scoperto per caso a un passo dall’ultima cassa di una fornitissima Fnac a Lyon sommando titolo, grafica ed etichetta, Le Sacre du Tympan esprime e realizza in pieno il desiderio di rivedere il concetto tradizionale di Big Band in un contesto più ritmico ed elettrico. Pallem, che può avvalersi di solisti come Vincent Segal (l’arrangiatore di Piers Faccini) e Mederic Collignon, non fa mistero d’essere cresciuto negli anni d’oro del progressive ed ecco qui e lì apparire modulazioni armoniche pagano doverosi tributi ai Pink Floyd di “Atom Heart Mother” o assoli di violoncello elettrico che paiono uscire da “The Land of Grey and Pink” dei caravan per un disco davvero elettrizzante sin dal bell’incipit di “ Horny Biker”. Pallem ha voluto costruire un bel disco basandosi sulle alternanze di ritmi e colori, addirittura pensando l’album con la sequenza dei brani ben impressa in mente. Infatti, “Le Retour” di Les Sacre du Tympan ha lo spirito dissacratorio del William Breukner Collective, delle Mothers of Invention ma si riconduce ancora più espressamente al lavoro di un grande, minore per noi, compositore, Andrè Popp il cui album “ Delirium in Hi Fi “ è per Pallem una sorta di Bibbia. Le Sacre du Tympan affiancano perciò in “Le Retour” ai brani originali (6) ben tre composizioni di Pop (“Bloody Serenade”, “Coers Mecanique” e “Sexy Sax”) offrendo al pubblico la possibilità di riavvicinarsi a un intrigante quanto sottovalutato compositore. Con dediche a Screamin’Jay Hawkins e a Russ Meyer, Le Sacre du Tympan è uno dei dischi più PULP NOIR degli ultimi anni e non deve stupire la provenienza francese. Attendiamo con impazienza una colonna sonora, un telefilm, un dvd e/o qualsiasi supporto visivo a cui abbinare questa musica così avvolgente e, allo stesso tempo, sfrontata.

Ernesto de Pascale

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