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Brian Wilson live in Ravenna
Palazzo De André, 20 Luglio 2005.



These are not the sixties. This is not California … but he is still Brian Wilson.

Questa volta non è la costa californiana ma quella ravennate ad ospitare l’ormai non più “ragazzo” da spiaggia Brian Wilson. Certo perde in poesia così, ma queste sono occasioni da non lasciarsi sfuggire.
Pubblico vario; Smile ha fatto parlare tanto di se così che oltre agli affezionati, c’è anche chi quei tempi se li è presi solamente di rimbalzo. Tanti anche si sarebbero aspettati un concerto nel quale venisse riproposto principalmente il mitico album, ma non è così. Grande spazio viene dato all’intera produzione dei Beach Boys; vengono riproposte le grandi hit, da Barbara Ann e Get Around fino a God Only Knows di Pet Sound, per intendersi.
Impossibile non lasciarsi trascinare, e le ragioni sono veramente numerose. I brani, per quanto i più scettici possano considerare di una frivolezza irritante, sono vere e proprie opere di rara maestria. Inoltre la band è impeccabile, assolutamente perfetta. Undici i musicisti sul palco, molti dei quali polistrumentisti. Le ritmiche sono cariche di energia, gli arrangiamenti curati nei minimi particolari, forse anche troppo (ma sarebbe veramente voler trovare il pelo nell’uovo); i cori lasciano senza parole. Lo stesso Wilson per quanto fisicamente statico ha una voce sempre impeccabile. Tutto ciò emoziona.


Quello che più colpisce sono i sentimenti contrastanti emersi non appena si esce. Non si può essere che contenti poiché tutte le nostre attese sono state soddisfatte. Difficile però scacciare quella malinconia che si è ha nel vedere Wilson così immobile, quasi fosse un reperto su di un piedistallo. Gli anni passano per tutti e non è certo una colpa per nessuno. I sessanta, (o in questo caso sarebbe meglio parlare di Sixties), sono lontani, sia per chi li ha nei propri ricordi, sia chi ha solo sognati. E questa non è neppure la California, nonostante lui sia sempre Brian Wilson.


Dimitri Berti

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