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Ike Reilly Assasination – Sparkle in the finish / Junkie Faithful
(Rock ridge music)
www.ikereilly.net

Nativo dell’Illinois, un pò rocker e un pò cantautore, Ike Reilly ha fondato nel 2003 insieme a Dave Cottini, Phil Karnatz, Tommy O’ Donnell e Ed Tinley la Ike Reilly Assassination, con cui ha dato alle stampe prima il debutto“Sparkle in the finish” (2004) e poi, circa un anno dopo, il secondo album “Junkie Faithful” (2005). Negli anni la carriera della band è proseguita, fino alla recente pubblicazione, aprile 2008, dell’album “Poison the Hit Parade”. Oggi i primi due dischi del gruppo vengono ristampati con bonus tracks in una unica pubblicazione su doppio cd, buona occasione per riscoprire i positivi esordi della formazione.
I testi di Ike sono affascinanti, capaci di raccontare storie, da alcuni definiti Dylaniani anche per la cadenza di alcune strofe che ricorda quella di Bob Dylan. L’album di debutto è Sparkle in the finish, caratterizzato da un suono di chitarre ruggente e dalla capacità di scrivere canzoni che, se ora potrebbero suonare springsteeniane, l’attimo dopo si aprono a vere parentesi pop. E’ il caso dell’accattivante ritornello di Garbage Day, che se opportunamente decontestualizzato non sfigurerebbe nella colonna sonora di un telefilm americano di successo alla O.C. Il numero delle canzoni valide nell’album comunque è ampio, dall’efficace apertura I Don’t Want What You Got ( Goin’ on) alla grintosa Whatever happend to the Girl in me?, fino a Ex-Americans in coda di scaletta (seguita da due bonus tracks in questa nuova stampa). Un album di debutto dal sound leggero ( per quanto i testi a volte riflettano tutt’altro che le atmosfere musicali, come in Garbage Day), ma molto intrigante. Nel secondo capitolo della discografia, Junkie Faithfull, la ricerca musicale si approfondisce ulteriormente. Il sound è in questo caso meno rugginoso, i cantati meno rochi e la scrittura raggiunge vertici molto più intensi come nel brano Heroin, apice di questo secondo disco. Se l’inizio sembra lasciare perplessi ( 22 Hours of Darkness sembra una versione down tempo di Garbage Day), Reilly subito si riscatta con bei brani come Kara Dean e Farm Girl. E’ spesso difficile investire in artisti minori, addirittura impossibile se si considera l’alto prezzo dei dischi e la scelta da fare tra i numerosi artisti. In questo caso, la doppia ristampa dal prezzo popolare è una buonissima occasione per chi volesse avvicinarsi alla musica di un artista meritevole, se pur non molto conosciuto, come Ike Reilly.

Giulia Nuti


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