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Le cose che (non) piacciono (ai Cream)
Jack Bruce, Things We Like (Polydor, 1970)

Secondo sul catalogo personale di Jack Bruce, Things We Like precede di un anno in ordine di registrazione Songs For A Tailor. Quando, nel 1968, ancora una volta insieme ad Hisman e Heckstall-Smith dei Colosseum, Bruce entrò in studio per registrare Things We Like, i Cream erano ancora in attività, ma i rapporti fra i membri del gruppo erano già fortemente incrinati. La loro attività musicale stava diventando stancante e solo pochi mesi più tardi il concerto alla Royal Halbert Hall avrebbe ufficializzato la fine della loro esperienza insieme. A Bruce e ai due Colosseum si unì John Mc Laughlin, chitarrista futuro leader della Mahavishnu Orchestra e già con loro nella Graham Bond Organization, all’epoca in cerca di un ingaggio che gli procurasse i soldi per andare in america. Quel che ne deriva sono “le cose che ci piacciono”, un album di jazz dinamico e vivace, lontano dal background rock-blues di Bruce e da ciò che i fan potessero aspettarsi da un suo album solista. E soprattutto lontano dalle tensioni della sfera dell’attività musicale di Bruce con i Cream. Lo spirito alle spalle dell’album permane fra le tracce e lo caratterizza con toni spontanei e rilassati. Heckstall-Smith , protagonista, è sempre in primo piano con gli elementi tematici, ma non manca di dialogare con gli altri strumenti. Per Bruce, autore di tutti i brani, un’altra prova pienamente superata della sua musicalità e delle sue capacità compositive.

Giulia Nuti



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