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Bob Dylan – Mood Swings

1 febbraio 2014 by Michele Manzotti in Libri, Mostre, Recensioni

 

È sicuramente singolare pensare a Bob Dylan al di fuori del mondo musicale e letterario. Tanto meno come protagonista a pieno titolo anche di altre arti come quelle figurative. Ma ancora più particolare è la sua attenzione al ferro e all’acciaio e alle sculture eseguite con questo materiale. Mood Swings è la mostra che si è appena conclusa alla Halcyon Gallery di Londra (www.halcyongallery.com) sulle sculture dell’artista con materiale considerato poco nobile. Tenaglie, grandi molle, componenti di varia forma danno vita a cancelli, balconi, rosoni laici ma dall’aspetto religioso. «Ho vissuto in mezzo al ferro tutta la mia vita sin quando ero un ragazzo — spiega Dylan parlando della sua origine nella città di Duluth, stato del Minnesota —. Sono cresciuto in un paese caratterizzato dal metallo, in cui poteva essere respirato e annusato ogni giorno. Ed ho sempre lavorato con questo materiale in una forma o nell’altra».

 

Mood Swings ha esposto per la prima volta l’integrale delle sculture di metallo di Dylan, del quale sono state mostrate anche alcune tele. Si è trattato di un viaggio attraverso un altro mondo di Dylan artista, ma anche di una certa America urbana dove la vita ha coinciso con la fatica. La sintesi musicale propria di Dylan si è espressa anche in quella figurativa. I pezzi perduti, scartati, apparentemente inutili disegnano geometrie regolari o fanno in modo che la loro irregolarità porti a uno scopo preciso, quello di una forma perfetta come la forma-canzone. Il lavoro, il sudore, il sangue si sublimano nella fusione tra le varie componenti e raccontano come la risposta non sia sempre sussurata dal vento, ma resa concreta dall’azione dell’uomo.
«I cancelli mi hanno sempre affascinato — continua Dylan —. Possono esssere chiusi e dare una sensazione negativa che danno quando delimitano uno spazio ma allo stesso tempo possono aprirsi all’aria, alla brezza e alle stagioni. E tra le due condizioni non c’è molta differenza». Concludiamo accennando a una delle opere pittoriche presentate, un tratto ferroviario immortalato in Germania dove Dylan mostra una tecnica raffinata della prospettiva ma soprattutto una visione della condizione urbana mediata da una forte poesia.
Michele Manzotti

 

Foto in alto e al centro concesse dalla Halcyon Gallery
Foto in basso e in home page (c) John Shearer

 

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