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Sono bastate una serie di canzoni di livello e due chitarre per rendere indimenticabile una serata musicale. Partiamo dalle sensazioni finali perché difficilmente ci si può imbattere in un’alchimia così evidente resa sul palco con apparente naturalezza dai protagonisti. Ripetiamo apparente dato che solo un lavoro accurato di preparazione può aver portato a una simbiosi la voce e la chitarra acustica di Dan Stuart e il suono della Telecaster di Antonio Gramentieri. I due hanno formato quella che ai più potrebbe sembrare una strana coppia e che invece è stato quanto di più riuscito dal punto di vista esecutivo e dell’unità di intenti. Il tour di Stuart e Gramentieri (con date fissate in paesi come Regno Unito e Svezia) ha toccato anche l’Italia.
A Firenze l’onore è toccato alla Casa del popolo di Settignano che negli anni ’80 ha tenuto a battesimo la new wave italiana. Una sala di medie dimensioni ma piena di pubblico ha quindi fornito la giusta dimensione a un concerto dal sapore intimo, ma meritevole di ben altri spazi. Anche perché Dan Stuart, pilastro dell’epopea Green on Red, è musicista di eccellenza e di fama internazionale la cui attività però è stata caratterizzata da un periodo di silenzio. Nel 2012 ha realizzato il suo secondo album solista (a ben 15 anni di distanza dal primo) The Deliverance of Marlowe Billings, uscito per Cadiz Records/Interbang Records. Il disco è stato registrato tra Italia e Los Angeles insieme ai Sacri Cuori di Gramentieri (che hanno costituito la base strumentale dell’album) il quale è anche produttore con Jack Waterson (Green on Red). L’album ha comunque fatto da comprimario in una serata che in gran parte, e comprensibilmente, era dedicata al repertorio del gruppo californiano che ha influenzato la scena dell’alternative country successivo, Wilco e Calexico su tutti. Il suono di Gramentieri che passa agevolmente tra atmosfere blues, rock’n'roll, tex mex è un sostegno perfetto per i brani di Stuart (la scaletta è in coda all’articolo), il quale ha dimostrato di essere in eccellente forma vocale e fisica. Un buon segno che fa sperare bene in un futuro di nuove creazioni sulle basi di un passato inossidabile.
Michele Manzotti
Setlist
Little Guitar (inedito)
Keep on movin’ (Green on Red)
That’s what dreams were made for (Green on Red)
Clean White sheet (da The deliverance of Marlowe billings)
Why have I married you (inedito)
Home after dark (da Can O’ Worms)
Baby loves her gun (Green on Red)
Sixteen ways (Green on Red)
Searchin’ through the pieces (da The deliverance of Marlowe billings)
Keith can’t read (Green on Red)
Gravity talks (Green on Red)
We ain’t free (Green on Red)
Time ain’t nothing (Green on Red)
Gringo go home (da The deliverance of Marlowe billings)
Vicious (cover di Lou Reed)
Jaime (Green on Red)
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