il popolodelblues

Recensioni

Béla Fleck & Abigail Washburn

26 dicembre 2014 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Rounder / Egea)
www.belafleck.com
www.abigaliwashburn.com
www.rounder.com

Sua maestà il banjo. Strumento che da tempo è andato oltre il bluegrass per toccare altri lidi. Negli ultimi tempi a valorizzare le sonorità delle “quattro corde e mezzo” è Béla Fleck che si è avventurato anche in territori classici.Quindici volte vincitore del Grammy, Béla ha deciso negli ultimi anni di prendersi una pausa dal progetto Béla Fleck e the Flecktones per dedicarsi ad una vasta gamma di esperimenti musicali (tra cui la composizione di un concerto per la Nashville Symphony Orchestra e l’esplorazione delle radici africane del banjo in duo con Chick Corea). Con lui c’è la cantante e strumentista Abigail Washburn (già Uncle Earl e The Wu-Force) per il loro primo album insieme. Entrambi straordinari interpreti del banjo, Béla e Abigail si sono sposati nel 2010 e dopo aver dato alla luce loro figlio Juno lo scorso anno, hanno deciso che era giunto il momento per questa collaborazione in duo. L’album contiene brani tradizionali, composizioni dei due strumentisti e due pezzi dalla raccolta For Children di Béla Bartók. Per il suono degli strumenti il disco appartiene senza dubbio al genere Americana. Ma anche per i brani della Washburn (la murder ballad Shotgun Blues su tutti dove in alcuni momenti il banjo diventa un’arpa e la malinconica Ride To You), per i tradizionali (l’iniziale Railroad, Pretty Polly, Am I Born To Die), e le composizioni di Fleck che si legano bene al suono del disco. Tra queste lo strumentale New South Africa.  Un album di grande qualità consigliato anche a coloro che non conoscono bene la letteratura per il banjo, che in queste tracce dimostra di essere una macchina sonora affascinante.

Michele Manzotti

Tagged , , ,

Related Posts