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Recensioni

Francesca Ferrari – When I’m Gone: Phil Ochs e l’utopia della speranza

11 gennaio 2015 by Giulia Nuti in Libri, Recensioni

(Pacini Editore)

La storia della musica non è fatta solo di nomi celebri, ma anche di tutti quegli artisti che, per un motivo o per l’altro, sono rimasti in ombra rispetto alla grande storia. Chiamateli artisti minori, chiamateli “beautiful loosers”, fatto sta che il tempo e la pazienza a volte restituiscono a questi artisti il merito che, mentre erano in vita, non sempre è stato loro pienamente riconosciuto.

E’ il caso di Phil Ochs che, se fosse ancora vivo, sarebbe senz’altro orgoglioso del lavoro che  Francesca Ferrari gli ha dedicato con questa biografia.

Nome minore dell’articolata scena folk del Greenwich Village, alfiere di un tempo in cui gli ideali contavano per davvero, Phil Ochs ha firmato canzoni in grado di fotografare il mondo a lui circostante con invidiabile lucidità.

Vissuto all’ombra di Bob Dylan, compagno e antagonista, capace di far notare al mondo intero quella generazione di cantautori eppure, allo stesso tempo, di relegare costantemente (suo malgrado) personaggi come Phil al gradino più basso del podio, Ochs non ha una storia fortunata.

Si toglie la vita nel 1976, a soli 36 anni, ucciso dagli insuccessi, da una personalità complessa, da un’inarrestabile tendenza ad impegnarsi fin troppo e ad ogni costo nelle battaglie in cui credeva .

La sua storia è raccontata con dovizia di particolari da Francesca Ferrari nel suo libro, che ha realizzato contattando la sorella Sonny  (che ha firmato l’introduzione) in America e trascorrendo del tempo con lei, incontrando quante più persone possibili erano state vicino a Phil, visionando in prima persona materiali e testimonianze.

E’ un racconto in cui non manca niente dal punto di vista biografico ma che, al tempo stesso, ha la capacità di coinvolgere chi legge come accade davanti ad una grande storia.

 

Giulia Nuti

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