il popolodelblues

Recensioni

Andrea Giannoni – da Fiume a Fiume

6 febbraio 2016 by Giulia Nuti in Dischi, Recensioni

(Riserva Sonora)

Il blues è innanzitutto un feeling, un sentimento che non può essere restituito in musica senza passione e autenticità. La prima qualità che balza agli occhi in Da Fiume a Fiume, ultima fatica dell’armonicista sarzanese Andrea “Reverendo Harpo” Giannoni, è proprio la sua capacità di scavare a fondo nello spirito del blues e renderlo proprio. Andrea non veste gli atteggiamenti del musicista americano. E’ un musicista italianissimo, ma che in America c’è stato, ha sciacquato i panni nell’acqua torbida del Mississippi, ne ha appreso i segreti e poi ha fatto di Sarzana la sua New Orleans, della Lunigiana la sua Louisiana.
Da Fiume a Fiume è un disco di blues radicato nel territorio, come dimostra la bella versione di  I’m Coming Home, originariamente di Clifton Chenier. Andrea la trasforma in qualcosa di diverso, personale e genuino.  Il brano sfocia nella lettura di una vecchia filastrocca sarzanese (“Sarzanese zura e zura che del diaul n’ga paura/ porta il Cristo alla renversa sarzanese anima persa”), seguita dalla fisarmonica che intona un valzer popolare intriso di tradizione.
E’ un finale che rappresenta l’essenza dell’intero disco, in cui Giannoni ci ricorda quanto le tradizioni popolari siano forti, anche quelle più vicino a noi, anche quelle che conosciamo da una vita. Sono cariche di magia, di mistero, ci parlano di dannazione e redenzione. Andrea suona l’armonica con la potenza evocativa di uno sciamano che lancia il suo incantesimo, e come in un antico rito voodoo ci fa sentire quanto la sofferenza di un qualunque vecchio bluesman, abbandonata nella notte dei tempi, improvvisamente si renda concreta e tangibile.
I brani firmati da Andrea sono personali e riusciti, come Burn In Hell e Il Sogno di Othar Turner. Il ruolo di spicco è rivestito dall’armonica, che Giannoni suona in modo ipnotico, volutamente irriverente e senza limiti, anche in termini formali. Le sue improvvisazioni lo lasciano quasi senza fiato e in questo approccio vorace, in questa urgenza espressiva risiede la sua cifra più personale.
Il Reverendo Harpo, inoltre, non ha paura di sperimentare con i suoni. In Da Fiume a Fiume ci sono la tromba , il flauto bansuri, le ance della fisarmonica che sfidano quelle dell’armonica.
I classici, da John De Revelator (arricchita dalla voce di Bobby Soul) a Meet Me In The City, sono interpretati in modo caratteristico, soprattutto in virtù dell’approccio di Giannoni che trasforma anche i blues più noti quasi in un mantra ipnotico, in un lamento viscerale.
Ottimo disco da premiare per il coraggio e per il suo essere caparbiamente fuori dagli schemi.

Giulia Nuti

Tagged , , ,

Related Posts