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Recensioni

Gianluigi Schiavon – La Fuga (Delitto in Bretagna)

16 marzo 2016 by pdb in Libri, Recensioni

Giraldi editore
www.giraldieditore.it
Pagine 216, prezzo Euro 13

Un viaggio è il percorso della coscienza verso la meta finale, ma è anche fuga, per scappare da se stessi. C’è un nuovo commissario, dal fascino francese e dai modi bruschi, che batte la sua pista attraversando l’Europa, ascoltando Caikovskij, all’ombra di un doppio delitto: un omicidio e un furto d’arte. Nel cuore del vecchio continente, nella profondità dell’animo umano, si sviluppa il romanzo del giornalista Gianluigi Schiavon, «La fuga – Delitto in Bretagna». Nel romanzo noir c’è posto per ogni sfumatura letteraria, dalla storia d’amore all’avventura dal ritmo picaresco in cui ci proietta il viaggio. L’animo irriverente e coraggioso di Bertot entra ben in armonia con lo sfondo dei paesaggi bretoni, con la Berlino ferita dalla sua storia. Tutto comincia con la misteriosa sparizione di un frammento della vetrata «L’ultima Cena», nella cattedrale di Quimper, nel cuore della Bretagna e l’uccisione di un uomo sul sagrato di quella stessa chiesa. Il commissario ribelle, amico di prostitute e delinquenti, mette sul piatto del suo vecchio giradischi la Sesta Sinfonia di Caikovskij. Ascolta. Cerca un’ispirazione. E parte. «La fuga» diventa allora il racconto di un lungo viaggio attraverso tutta la Bretagna: Bertot darà la caccia a Michelle e Julien, giovani amanti, ma lungo la strada incontrerà anche Jean-Claude, l’ex pugile con troppe cicatrici sul cuore e Marie, la donna che accarezzava le sequoie. E si troverà tra i piedi Fonfon, giornalista fanfarone, e poi il Romeno senza Faccia e anche un misterioso eurodeputato lestofante di cui non si può fare il nome . «La fuga» è un noir tagliente e ironico, un’immersione nelle atmosfere bretoni, dove il profumo di cibo e vino si fondono con le intuizioni di Bertot, dove i pezzi del viaggio si compongono insieme ai tasselli di un caso da risolvere, dove i nomi di paesi sembrano fatti apposta per essere appuntati su una cartina, magari da seguire, mettendosi in cammino, sfruttando la cartolina-mappa acclusa al libro.

Laura Tabegna

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