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Ed Ward – Michael Bloomfield, The Rise And Fall Of An American Guitar Hero

30 ottobre 2016 by pdb in Libri, Recensioni

Chicago Review Press
www.chicagoreviewpress.com
Pagine 251, prezzo Euro 21,55

Interrogarsi sulla vicenda umana e artistica di Michael Bloomfield porta sempre ad un sottile senso di amarezza: la sensazione è che non sia mai stato tributato il giusto riconoscimento a quello che in fin dei conti è stato uno dei visionari più importanti per lo sviluppo della musica popolare americana degli anni ’60 e ‘70. Comparso sulle scena di Chicago come un giovanissimo prodigio della chitarra blues, Bloomfield maturò ben presto una concezione complessa dei rapporti tra le diverse forme musicali dell’epoca, che lo resero protagonista in alcuni degli episodi salienti per lo sviluppo della musica rock.  A restituire giustizia alla caratura del personaggio, arriva in libreria “Michael Bloomfield – The Rise And Fall Of An American Guitar Hero”, biografia piuttosto esaustiva scritta dall’esperto giornalista musicale Ed Ward. Per la verità una prima versione del libro uscì già nel 1983, un paio di anni dopo la tragica scomparsa del nostro eroe: eppure una cospicua serie di integrazioni e correzioni fanno di questa edizione praticamente un’opera a sé. Nel corso delle 251 pagine, Ward – con l’ausilio di svariate interviste a familiari, compagni di viaggio, colleghi musicisti – ricostruisce cronologicamente l’altalenante carriera del bluesman di Chicago, soffermandosi sui capitoli più importanti : le origini, caratterizzate dal contrasto tra la provenienza familiare alto borghese e la frequentazione assidua dei malfamati locali del Southside di Chicago (ancora adolescente, in tempi in cui la presenza di una faccia bianca tra il pubblico di quei posti ameni era quanto meno singolare); la breve ma intensa militanza nella Paul Butterfield Blues Band, caratterizzata dalla precoce tendenza al superamento dei confini tra generi (senza gli 11 minuti della sua “East-West” la storia della psichedelia americana sarebbe probabilmente stata diversa); il rapporto con Bob Dylan ed il contributo pesante all’influentissimo album “Highway ’61”; l’amicizia con Bill Graham ed il ruolo imprescindibile nell’introdurre gente come Muddy Waters, B.B.King, Howlin’ Wolf al giovane pubblico bianco americano della fine degli anni ‘60; il declino artistico ed il ritiro degli ultimi anni, tra molte ombre e qualche luce. Attraverso testimonianze ed aneddoti, emerge chiaramente anche il carattere peculiare del geniale guitar hero: un entusiasta della vita, profondamente colto, con un rispetto assoluto per le tradizioni musicali di cui si nutriva accompagnato da un’integrità artistica mai venuta meno. Purtroppo una lotta cronica contro un’insonnia devastante lo condusse presto all’assunzione massiccia di droghe ed alcool, ed infine ad una morte prematura a soli 39 anni. Da segnalare la presenza nel libro di una lunga intervista comparsa su Rolling Stone nell’aprile del 1968 – in cui viene fuori tutta la capacità dialettica di Bloomfield – ed una corposa (più di 50 pagine!), preziosissima discografia. “Michael Bloomfield – The Rise And Fall Of An American Guitar Hero” non è solamente il racconto di un musicista unico e dal tocco immensamente lirico, ma anche uno sguardo inedito sul turbolento rapporto tra blues, folk e gli albori del rock.

Pietro Rubino

 

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